« Torna indietro

Giulia Tramontano

Femminicidio Tramontano, gli agghiaccianti dettagli della morte di Giulia: “Prima è morta lei, dopo il feto”

Pubblicato il 4 Aprile 2024

Nel processo a carico di Alessandro Impagnatiello oggi sono stati ascoltati i medici legali e i consulenti. La Corte d’Assise di Milano ha deciso di tenere a porte chiuse l’udienza durante la quale sono state visionate in aula le immagini del cadavere e dell’autopsia di Giulia Tramontano. Solo dopo la proiezione i giornalisti e il pubblico sono potuti entrare. I familiari di Giulia hanno preferito non assistere a questo strazio e non erano presenti, ma il padre ha urlato la sua voglia di giustizia con un post sui social per la figlia e per il nipote Thiago, che non ha mai potuto vedere la luce del sole.

“Oggi ancora più forte: giustizia per Giulia e Thiago” – ha scritto la madre di Giulia, Loredana Femiano, e anche il fratello ha voluto ricordare con affetto la sorella, pretendendo giustizia per lei e chiedendo una condanna esemplare per Alessandro Impagnatiello.

Le dichiarazioni choc del medico legale: “Così è morta Giulia”

Come riportato da Open, il medico legale Nicola Galante ha detto che Giulia è stata uccisa da 37 coltellate. Sul suo corpo non sarebbero state trovate lesioni da difesa, quindi è presumibile che Impagnatiello l’abbia attaccata alle spalle, senza darle la possibilità di difendersi.

Impagnatiello, dopo aver cercato invano di bruciare il corpo, se ne sarebbe poi sbarazzato lasciandolo in un box a poca distanza dalla casa dove abitavano. Circostanze confermate anche dalla madre e dal fratello di Impagnatiello, che si sono accorti dei suoi comportamenti sospetti. Secondo il medico legale sarebbe morta prima Giulia e, poco dopo, il feto.

Le tracce di veleno

Altrettanto scioccanti le dichiarazioni del tossicologo Mauro Minoli, il quale ha dichiarato che nell’ultimo mese di vita di Giulia ci sarebbe stato un aumento della somministrazione di bromadiolone, il veleno per topi usato da Impagnatiello che può provocare anche la morte per emorragia.

L’esperto ha dichiarato che non è possibile stabilire il giorno esatto della prima somministrazione del veleno, ma è ragionevole pensare che Giulia abbia assunto il topicida per almeno 2 mesi e mezzo.

Il veleno, come ha spiegato Minoli alla pm Alessia Menegazzo, ha un sapore amaro e può provocare effetti collaterali come piccole emorragie a livello gastrico e mal di stomaco. Già nel 2022 Giulia aveva detto in chat di avere forti dolori di stomaco e la stessa sorella Chiara aveva dichiarato che lei si lamentava spesso del sapore assurdo che aveva il cibo.