Pubblicato il 29 Ottobre 2025
Dieci specializzandi del Careggi rinviati a giudizio
Dieci medici specializzandi dell’Azienda ospedaliero-universitaria Careggi di Firenze sono finiti sotto inchiesta con un’accusa pesante: avrebbero manipolato il sistema informatico delle prenotazioni sanitarie per alleggerire i propri turni durante l’estate.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i dottori avrebbero alterato le liste d’attesa in modo da bloccare la possibilità di prenotare visite per centinaia di pazienti, creando così un vero e proprio ingorgo artificiale.
I medici sono stati denunciati in stato di libertà dai carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità (Nas) e ora rinviati a giudizio.
Come funzionava il presunto sistema di manipolazione
Le indagini dei Nas, condotte in stretta collaborazione con la direzione sanitaria del Careggi, hanno fatto emergere un quadro inquietante.
Tra luglio e agosto 2023, gli specializzandi avrebbero utilizzato il gestionale informatico “Cup 2.0” per inserire prenotazioni multiple e fittizie, tutte intestate allo stesso paziente.
Le presunte alterazioni sarebbero avvenute nelle prime ore del mattino, periodo in cui il sistema registra la maggior parte delle nuove prenotazioni. In alcuni casi, le visite risultavano fissate nello stesso giorno, saturando le agende per più giornate consecutive.
Questa strategia avrebbe ridotto il numero reale di appuntamenti disponibili, permettendo ai medici di limitare il carico di lavoro nei mesi estivi. Tuttavia, ciò avrebbe avuto pesanti ripercussioni sul servizio pubblico, con almeno 290 prenotazioni andate perse o rimandate.
Le indagini e la collaborazione dell’ospedale
Durante le verifiche, la direzione del Careggi ha fornito piena collaborazione ai Nas, consegnando documenti e registrazioni informatiche utili a ricostruire i fatti.
Il procedimento penale è ora nelle mani della Procura di Firenze, che ha formalizzato il rinvio a giudizio dei dieci specializzandi.
L’udienza predibattimentale è già stata fissata per il 19 febbraio 2027, quando i medici dovranno rispondere delle accuse di falso e interruzione di pubblico servizio.