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bomba Sinner

Follia a Mestre, lanciano la “bomba Sinner” contro un’auto e poi aggrediscono l’automobilista

Pubblicato il 2 Gennaio 2025

Capodanno è stata l’occasione per molti giovani di dare sfogo ai loro istinti più bestiali e animaleschi, rendendosi autori di gesti a dir poco sconsiderati di cui si fa fatica a comprendere le motivazioni. E sicuramente si fa fatica a comprendere perché in quel di Mestre, in provincia di Venezia, un gruppetto di ragazzi ha ben pensato di lanciare contro un’auto in corsa la cosiddetta “bomba Sinner”, dello stesso tipo dei botti sequestrati a Napoli, così chiamata perché di colore rosso, lo stesso dei capelli del campione di tennis.

Il lancio della “bomba Sinner” contro un’auto

I fatti risalgono alla notte del 31 dicembre in via Bissuolo, a Mestre, dove un gruppetto di ragazzi con un’età compresa tra i 20 e i 30 anni stavano armeggiando con dei botti di Capodanno. Secondo quanto emerso i ragazzi hanno ben pensato di lanciare una “bomba Sinner”, un ordigno a tutti gli effetti ed estremamente pericoloso, contro un’auto a caso.

Un ex vigile urbano in pensione ha avuto la sfortuna di passare proprio in quel momento a tiro dei giovani, che hanno lanciato il violentissimo botto sotto la sua auto. L’esplosione è stata così forte che sono esplosi gli airbag dell’auto, fortunatamente senza arrecare danni all’uomo, se non un notevole spavento.

L’ex vigile urbano terrorizzato è sceso dall’auto, rimproverando aspramente i ragazzi per quel gesto estremamente pericoloso e stupido. I giovani non solo non si sono scusati, ma anzi hanno aggredito l’anziano mettendogli le mano al collo. Solo l’intervento di alcuni passanti ha evitato il peggio ed è partita una chiamata alla polizia locale e ai carabinieri. L’ex vigile dovrebbe sporgere denuncia, mentre sono già partite le indagini per risalire agli autori di questo spregevole gesto.

Del resto questa non è l’unica follia registrata nella notte di Capodanno: tra feriti da botti e stupri, c’è da registrare un’altra brutta storia di omofobia a Roma, dove due gay sono stati picchiati da 10 persone in un locale perché “colpevoli” di essere omosessuali.