Gelichi ancora eletto portavoce di Ascolta Piombino

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Giovedì sera, in streaming, si è riunita l’assemblea di Ascolta Piombino per eleggere il suo portavoce esterno. Anche se inizialmente ci volevamo trovare in forma fisica, vista la situazione abbiamo preferito usare una forma virtuale, meno calda ma sicuramente più lungimirante.

Il nome è ricaduto all’unanimità sull’ex assessore Riccardo Gelichi.

Gelichi ha fatto un’analisi sull’attuale situazione politica definendola quantomeno paradossale, abbiamo solo teoricamente una maggioranza civica politica spostata verso il centro destra e, di fatto, una pratica amministrativa che è lontanissima dai modelli del centrodestra; un modus operandi che ricorda più la sinistra radicale; dopo dieci anni di opposizione al PD mai avremmo pensatodi lavorare dentro un sistema che scavalca a sinistra lo stesso PD. 


Quest’amministrazione evidenzia posizioni contraddittorie: nel settore sociale potenzia le attività di assistenza per i soliti noti, senza avviare alcuna politica di rilancio per le partite iva, senza creare una strategia per attrarre impresa e creare nuove opportunità per i giovani. Nella sua esposizione Gelichi prosegue sulle questioni industriali. 

Quest’amministrazione è in continua contrapposizione con Jindal, senza avviarci uno straccio di dialogo, sfornando continuamente comunicati che hanno un taglio più da sindacato che da istituzione; ci chiediamo a cosa serva una politica di opposizione quando si dovrebbero governare i problemi cercando le soluzioni.

Siamo stati nove mesi inchiodati sui temi urbanistici, fondamentali per lo sviluppo del territorio, a causa di una variante inutile, e anche in questo caso il turbo ambientalismo cieco e populista ha partorito il topolino avvelenato di una Variante, pericolosa per l’istituzione, quanto impossibile nella sua esecuzione finale, il fantomatico parco pubblico,senza risorse per farlo e senza soluzioni per metter in sicurezza le attuali discariche. 

Sulle politiche portuali, solo dopo quattordici mesi si sostituisce il proprio rappresentante dentro l’autorità di sistema, alla faccia delle idee chiare. Ferrari sta lavorando esattamente sul solco della precedente amministrazione, le opere di prossima esecuzionesaranno: il Ponte delle Terre Rosse, Piazza Dante, le ciclabili di Baratti, lo smantellamento dell’ex Centrale Enel, l’urbanizzazione dell’Apea, tutta roba avviata da Giuliani.

In quattordici mesi, tolta una ruota panoramica, una pista ghiacciata e un costosissimo palinsesto canoro, degno della gloriosa festa dell’Unità, non abbiamo visto altro o discusso altro. 

Le nostre idee, quelle di Ascolta Piombino, che spaziano dalla diversificazione economica, al turismo dentro la cinta urbana, alla microimpresa diffusa, alla sinergia pubblico privato che crea  nuove opportunità imprenditoriali, proposte totalmente inascoltate dentro questa maggioranza; eppure dopo un nostro martellamento continuo qualcuna di queste idee erano state riprese dal PD, se pur alla zittina, temi come quello delle Fabbricciane e della Sterpaia, cercando soluzioni adeguate dentro il percorso dicopianificazione con la Regione Toscana con il recente piano strutturale depositato dall’ex assessore Carla Maestrini. 

Ferrari invece, ha preferito rifarsi al Piano Strutturale del 2007, quello dell’ex Assessore Francardi, sempre PD, forse non avrà avuto tempo, pensando ad assecondare continuamente i comitati di turno. 

Gelichi prosegue ancora con la Parchi val di Cornia, dicendo che è rimasto meravigliato della strenua quanto inopportuna difesa di Ferrari sulle vicende dell’Amministratore delegato, ma sulla Parchi il tema vero è un’altro, e cioè: qual è il progetto per una nuova Parchi val di Cornia, moderna proiettata verso il futuro? Almeno questo il Presidente o il sindaco potevano dircelo. 

Gelichi finisce dicendo che mentre gli altri fanno annunci comunicati e video, noi continueremo a parlare delle cose, continueremo a parlare di soluzioni, della politica del fare, lo abbiamo dimostrato e se la volontà politica è forte proiettata verso l’interesse generale, si può fare molto e questa città se lo merita; è una questione di uomini più che di politica.

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Barbara Noferi

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