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Pazzo di gelosia, picchiava e perseguitava la ex compagna: arrestato dalla polizia a Terracina

Pubblicato il 2 Giugno, 2021

Gli agenti della Squadra Anticrimine del commissariato di Terracina hanno arrestato, questa mattina, C. A. 43enne del posto, pregiudicato. Il provvedimento è stato emesso dal G.I.P. del Tribunale di Latina Dott.ssa Giorgia CASTRIOTA, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Marco GIANCRISTOFARO.

Il destinatario della Misura restrittiva deve rispondere dei reati di incendio doloso, maltrattamenti ed atti persecutori (stalking).

Come purtroppo accade di frequente, non è stata la vittima a sporgere denuncia, ma sono stati gli agenti, a margine di un’altra indagine, ad acquisire elementi inequivocabili della condotto violenta dell’arrestato nei confronti della sua vittima.

Infatti, nonostante la donna fosse stata avvicinata dai poliziotti, rifiutava di collaborare e fornire notizie circa la vera natura delle lesioni fisiche e dei danneggiamenti subiti.

Era terrorizzata dal proprio compagno, avendo paura delle gravi ritorsioni minacciate nei confronti suoi e dei suoi stretti familiari.

“L’uomo – come si legge nel comunicato della polizia – ossessionato dalla gelosia, ha più volte inseguito e minacciato quelli che riteneva essere suoi rivali in amore, mentre sottoponeva la propria compagna ad ogni sorta di maltrattamenti fisici e psichici, tali da cagionarle lesioni sanguinanti, sofferenze, privazioni ed umiliazioni. Non sono mancati danneggiamenti ai beni affettivi della donna sino a giungere ad incendiare un’autovettura, alla stessa molto cara in quanto appartenuta ad un suo ex fidanzato, confiscata e poi affidata alla Polizia di Stato di Terracina.

Il grave gesto, che in questi mesi ha impegnato gli investigatori nella ricerca dell’avventato autore e del movente del reato, non escludendo nessuna pista, trovava la risoluzione del caso con l’arresto del predetto soggetto riuscendo anche a documentarne la premeditazione. L’uomo, infatti, nel corso di una perquisizione fu trovato in possesso di scatti fotografici effettuati con il proprio smartphone che ritraevano l’autovettura in vari luoghi della Città finanche nei parcheggi del Commissariato, ove fu data alle fiamme. Inoltre, per quanto ricostruito dagli atti d’indagine, il giorno dell’incendio aveva ricevuto l’ennesima opposizione della donna a riallacciare la loro relazione sentimentale, decidendo di punire la stessa per quel rifiuto. I dati tecnici hanno poi consentito di accertare la sua presenza sul luogo del delitto individuando anche il veicolo utilizzato dallo stesso nella circostanza”.

Le indagini svolte hanno fatto emergere quella che viene definita dagli inquirenti “la serialità e la pericolosità del soggetto”, condizioni che hanno determinato l’emissione della misura cautelare del carcere.

“Il G.I.P. – conclude la nota – sottolinea che lo stesso, nell’incendiare l’autovettura sotto gli Uffici di Polizia, ha mostrato una criminale spregiudicatezza e una sfrontata disinvoltura, non curante delle possibili conseguenze penali, disponendo nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere unica ritenuta idonea a contenere l’indagato”.

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