Genova – I giardini pubblici genovesi tornano al centro di una lotta, a salvaguardia degli stessi, tra lo stato di abbandono e degrado, per rilanciare le poche aree verdi del centro città e dintorni, ma oggi “ritrovo” per tossicodipendenti e sbandati. Una di queste, i giardini Baltimora, ribattezzati, non a caso,“i giardini di plastica”, un’area verde incastonata tra gli edifici della Regione e piazza Dante e considerata uno degli spazi più degradati del centro città.
Dopo che un’associazione di volontari aveva provato a riqualificare l’area, ma senza successo, torna alla carica il Comune di Genova.
Con un progetto di rilancio che avrebbe già dovuto partire in queste settimane ma, causa Covid, è stato posticipato a inizio settembre: un piano da 360 mila euro, fondi arrivati dal decreto sicurezza per il recupero delle aree degradate. Un finanziamento per il triennio 2019 — 2021 che sarà suddiviso in due lotti e la riqualificazione dei giardini si concluderà la prossima primavera.
«Il primo bando è già stato assegnato, i cantieri apriranno a settembre — spiega Stefano Garassino, assessore comunale alla Sicurezza che sta seguendo il progetto — Partiremo con la chiusura del porticato e con la disponibilità del piano terra del palazzo della Regione sarà creata un’area da 900 metri quadrati, diventerà un incubatore per le associazioni e le attività che vorranno rilanciare e tornare a vivere i giardini. Una nuova vita per i residenti ma anche per tutte le persone che lavorano qui intorno».
Il secondo lotto del piano, circa 200 mila euro, prevede la sostituzione dei giochi per bambini, un sistema di videosorveglianza con una decina di telecamere e cancelli nei cinque varchi d’ingresso e, dulcis, un palco per eventi e concerti. Per la riqualificazione del verde, invece, mancano fondi e il Comune ha chiesto un finanziamento alla Compagnia di San Paolo.
Anche i giardini Tito Rosina, a Castelletto, sono oggetto di un piano di riqualificazione da 300mila euro, i cui lavori inizieranno ad inizio agosto, finanziati dal Comune di Genova in collaborazione con il municipio Centro Est, l’associazione CarMine e la scuola secondaria Don Milani. Il piano prevede il ripristino di aiuole e la rete idrica, i vecchi giochi in ferro fuori norma e due aiuole atipiche che saranno riconvertite in spazi per aule all’aperto per gli circa 20 studenti dell’istituto Don Milani: senza sedie né banchi, ma con panche in legno, anche disposte intorno ad un albero per fare lavori di gruppo.
Ma non finisce qui, si punta a più spazi verdi in città, punti di ritrovo per interi quartieri, grazie al sostegno e alla gestione delle associazioni del territorio.
In programma, prima dell’inizio dell’anno scolastico, anche la riapertura dei giardini Lo Giudice al Lagaccio, in via Sapri, chiusi da un anno e mezzo a causa di un muraglione pericolante. I giardini di Villa Scassi, grazie alle donazioni del Rotary Club della Liguria, del Basso Piemonte e dell’Area fiorentina, sono, anch’essi, oggetto degli interventi di restyling.
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