Pubblicato il 18 Novembre, 2023
L’ipotesi dell’intossicazione da botulino è stata esclusa, si pensa ad un avvelenamento.
Sono stati sequestrati i cellulari ai familiari di Gerardina Corsano, la 46enne deceduta lo scorso 31 ottobre dopo aver mangiato una pizza in un ristorante di Ariano Irpino, in provincia di Avellino. Tra i cellulari sequestrati c’è anche quello del marito Angelo Meninno, anche lui sentitosi male quella sera e che adesso si è rimesso.
All’inizio si pensava che la donna fosse morta per un’intossicazione alimentare da botulino che sarebbe stato contenuto in un olio al peperoncino con cui la signora Corsano aveva condito la sua pizza. Nelle scorse settimane, seguendo questa ipotesi, si è arrivati ad iscrivere nel registro degli indagati sia i due titolari del ristorante sia un medico in servizio al Pronto soccorso dell’ospedale Frangipane di Ariano Irpino.
Esclusa l’ipotesi del botulino, si pensa all’avvelenamento
La pista del botulino, però, è stata esclusa. Negli alimenti utilizzati nella pizzeria il 28 ottobre e analizzati dall’Istituto Superiore di Sanità non è stata trovata alcuna traccia di botulino. Ora, gli investigatori seguono l’ipotesi dell’avvelenamento con cui la coppia sarebbe entrata in contatto e che avrebbe ucciso la donna, presumibilmente, a causa della maggiore quantità ingerita.
Non è stato ancora chiarito quale sia stato il tipo di veleno e, da quanto è emerso nei giorni scorsi, tra le ipotesi degli investigatori c’è quella di un pesticida, forse derivante da alcuni prodotti chimici usati per l’agricoltura che sarebbero presenti nell’azienda del marito della donna.
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