Pubblicato il 18 Luglio, 2022
Una mappatura dei ghiacciai italiani, per individuarne la pericolosità e i rischi di ciascuno, con l’obiettivo di arrivare a delle linee guida e dei criteri omogenei per un monitoraggio costante.
E’ quanto emerso nel corso di una riunione che si è tenuta questa mattina tra la Protezione Civile e i presidenti delle Regioni e delle Province autonome dell’arco alpino.
L’incontro è la diretta conseguenza di quanto emerso nella riunione di martedì scorso della Commissione grandi rischi: in quell’occasione gli esperti avevano segnalato la necessità di ottenere dei modelli dei meccanismi di innesco dei fenomeni di instabilità dei ghiacciai;
modelli che “potrebbero anche permettere l’identificazione di precursori e indirizzare il monitoraggio di grandezze fisiche rilevanti nel processo e la necessità di approfondire le modalità di propagazione verso valle dei flussi conseguenti ai crolli, necessari per perimetrare le aree soggette a pericolosità”.
Nella riunione di oggi si è dunque deciso di proseguire il lavoro coinvolgendo tutti i soggetti competenti in materia per arrivare ad individuare dei criteri omogenei per il monitoraggio dei ghiacciai.
Un percorso che dovrà necessariamente essere preceduto da un ulteriore step: la “mappatura – dice la Protezione Civile – della pericolosità e del rischio, l’individuazione delle aree particolarmente critiche sulla base della tipologia dei ghiacciai, dell’informazione storica e delle evidenze dei fenomeni in atto e la predisposizione di sistemi di monitoraggio sulle aree a maggiore criticità e dei conseguenti possibili modelli di intervento per le operazioni di protezione civile”.
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