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Giallo di Castrì, si indaga sull’anziano picchiato a morte in casa. La vendetta come movente?

Pubblicato il 12 Giugno, 2022

A poco più di 24 ore dalla terribile scoperta del 75enne trovato morto in casa a Castrì di Lecce, il giallo si infittisce sempre di più e si continua ad indagate per venire a capo di una vicenda inquietante e con parecchi lati oscuri tutti da definire. Quel che è certo è che Donato Montinaro, falegname in pensione, è stato ritrovato senza vita in cucina, legato mani e piedi ad una sedia con fascette di plastica, la testa incappucciata, i pantaloni abbassati e con addosso un pannolone. Chi ha visto la scena ha parlato di una visione raccapricciante per quello che, ormai ci sono pochissimi dubbi, è stato un omicidio brutale. Ad avvalorare questa ipotesi sono le ferite da arma da taglio trovate sul corpo, e soprattutto sul viso, dell’anziano. Gli investigatori sembrano escludere l’ipotesi che portava ad una rapina finita nel sangue, vista anche la mancanza di effrazioni nel portone d’ingresso e all’interno dell’abitazione. Questo porta anche a pensare che sia stato lo stesso anziano ad aprire la porta al suo carnefice.

Ci si concentra quindi sul passato dell’uomo coinvolto, qualche anno fa, in vicende legate ad una violenza sessuale e ad un furto di legna. L’ipotesi più probabile, al momento, è quella di una vendetta personale o di una punizione per qualche sgarro fatto in passato. Le indagini, però, entrano nel vivo e proseguiranno finché non si avranno delle risposte certe. Gli inquirenti non possono contare sull’aiuto dei vicini di casa dell’uomo che, secondo quanto appreso, non hanno sentito e visto nulla. Le ultime persone ad aver visto Montinaro sono state la sorella e la badante che avrebbero lasciato la casa, in cui è avvenuto l’omicidio, nella tarda serata di venerdì.

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