Pubblicato il 16 Gennaio 2025
Si continua a indagare sulla morte di Marianna Pisciotta, logopedista di 36 anni ritrovata senza vita lo scorso 7 gennaio in casa del compagno a Carbonara di Nola, in provincia di Napoli. La donna, originaria di Marigliano ma residente a Battipaglia, in provincia di Salerno, è stata ritrovata a casa del compagno con un colpo di pistola al cuore. È stato proprio il compagno 43enne a ritrovare il corpo della fidanzata e a dare l’allarme, ma quando sono arrivati i medici dell’1-1-8 ormai non c’era più niente da fare.
Le indagini sulla morte di Marianna Pisciotta
Sono state avviate le indagini e la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo legato alla presunta omessa custodia dell’arma, che il compagno della donna deteneva regolarmente. Come atto dovuto il 43enne è stato iscritto nel registro degli indagati. Come riferito da NapoliToday i due erano fidanzati, ma in passato erano stati a lungo amici.
La rabbia della famiglia: “Non è stato un suicidio”
Al momento sono aperte tutte le piste, compresa quella del suicidio, un’ipotesi che però la famiglia della ragazza rifiuta sdegnosamente. I familiari di Marianna hanno raccontato a NapoliToday che Marianna era una ragazza solare, una logopedista molto apprezzata che amava il suo lavoro. Dopo aver trascorso le feste in Abruzzo con i fratelli si era poi recata dal compagno.
La famiglia ha ribadito di non credere assolutamente all’ipotesi del suicidio e chiedono che venga fatta luce su questa tragedia per dare giustizia alla ragazza. Le indagini proseguono e al momento gli inquirenti sono in attesa della prova dello stub sulle mani della donna, che stabiliranno se c’erano residui di polvere da sparo. Gli investigatori stanno passando al setaccio anche le chat presenti sul cellulare della vittima, che saranno analizzati da un perito informatico, per provare a raccogliere qualche spunto utile ai fini dell’indagine.