Giani non piace all’elettorato di sinistra e temi caldissimi non giocano a suo favore

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Questa campagna elettorale piuttosto scontata si sta colorando di tinte vivaci. A tener banco al momento, l’uscita infelice di Eugenio Giani che ha definito la rivale leghista Susanna Ceccardi “un cane al guinzaglio di Salvini”. La battuta ha scatenato reazioni nei due schieramenti politici.
Chiediamo in merito alla questione il parere di Jonathan Targetti, pratese, trentaquattro anni , laureato in marketing e comunicazione, iscritto a Radicali e + Europa dei quali è stato anche rispettivamente segretario e coordinatore provinciale. Conosciuto blogger (www.targettopoli.com ) da anni la sua rutilante penna registra con sagacia gli umori della politica locale.

Secondo te la frase di Giani è realmente sessista?
Onestamente non so se l’uscita di Giani si possa definire sessista. Sicuramente è sbagliata, scomposta e sgradevole. Il candidato uomo progressista che si immagina la sua avversaria donna al guinzaglio di un altro uomo, in un momento come questo a maggior ragione, lascia spazio però a questo tipo di considerazioni.
Nel merito mi ha colpito molto la reazione delle Donne Democratiche Toscana, una costola del PD attenta alle tematiche sulla parità di genere, che non hanno rinunciato a rimproverare pubblicamente l’uscita del candidato democratico.
La polemica in corso riguarda quindi tutte le forze politiche, anche al loro interno. Questo tipo di campagne elettorali prive di discussione vera sui temi veri che dovrebbero interessare i cittadini, potrebbero invece giocarsi su questo tipo di dinamiche.

Che conseguenze rischia di avere questa polemica in chiave elettorale?

Giani è di per sé un candidato che non piace all’elettorato di sinistra che infatti voterà per Fattori. Non piace a tutta quella parte di Toscana stanca della visione firenzecentrica adottata negli ultimi decenni dal capoluogo.
Questo tipo di scivoloni rischiano di riaprire una partita che, forse, era stata data per chiusa troppo velocemente.
Se la Ceccardi riuscirà a presentarsi come una sorta di Zaia in salsa pisana, e quindi con tutta la credibilità di quella Lega di governo che tanto bene sta facendo in Veneto, ha serie chance di strappare la Toscana al Pd.
Ci sono temi caldissimi in questa campagna elettorale che non giocano a favore di Giani. Nel giro di qualche mese abbiamo perso due asset strategici per il nostro territorio, in particolar modo per Prato: il trasporto pubblico e il Buzzi Lab, entrambi passati a due società francesi. E, in entrambe le partite, le responsabilità della regione sono enormi.

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Redazione Prato

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