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Giapponese sposa un ologramma ma la sua famiglia non è d’accordo

Pubblicato il 26 Aprile, 2022

Si chiama Akihiko Kondo, si definisce un “fictosessuale” e non sarebbe l’unico in Giappone ad avere una relazione con un personaggio inanimato, anzi il fenomeno sembrerebbe essere abbastanza diffuso in tutto il Paese.

La storia di Akihiko Kondo e Hatsune Miku

La storia di come tutto è iniziato sembra davvero al di fuori di questo mondo, almeno come lo conosce la maggior parte dell’umanità. L’uomo racconta di come si sia innamorato di Hatsune Miku, una caricatura manga di una cantante pop dai capelli blu, e di come dopo 10 anni di relazione abbiano deciso di fare il grande passo e sposarsi. E cosi è stato, con tanto di cerimonia e abito da sposa bianco al quale, però i parenti di lui non hanno voluto partecipare con grande rammarico dello sposo.

Anche se lo stesso Akihiko ammette che la sua scelta potrebbe sembrare un po’ “strana” alle altre persone, racconta come la relazione con l’ologramma lo ha salvato dalla depressione e di come i suoi sentimenti, anche se provati per un personaggio inanimato, sono più che reali. I limiti dello sposare un personaggio di fantasia sicuramente non sono pochi ma il 38enne riesce comunque a interagire con la finta “moglie” tramite un dispositivo chiamato Gatebox che riesce a proiettare un ologramma con il quale poter parlare ed interagire. E’ proprio tramite il Gatebox che l’uomo ha potuto fare la proposta di matrimonio e ricevere il tanto “sperato” si. Inoltre l’uomo possiede svariate bambole della “moglie” di dimensioni diverse (anche in scala reale) che porta sempre con se nei vari momenti della vita quotidiana.

Il fenomeno in Giappone

In Giappone sarebbero comunque migliaia le persone che, come Akihiko Kondo, hanno intrapreso relazioni sentimentali con personaggi di manga e anime. D’altra parte la spiegazione del fenomeno si può trovare nella scelta di alcune persone di non avere rapporti con altri esseri umani. Questa persone si definiscono “fictosessuali” e sono in numero sempre crescente in Giappone, questo, secondo quanto racconta Akihiko, l’avrebbe aiutato a sentirsi parte di un gruppo, malgrado genitori e colleghi non abbiano accettato la sua scelta.

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