Si tratta dell’arma che il barman 30enne ha detto di aver lavato e riposto dopo l’omicidio in un ceppo portacoltelli sopra il frigorifero della cucina.
Poco prima avevano lasciato la casa senza rilasciare dichiarazioni anche il pm Alessia Menegazzo e il procuratore aggiunto Letizia Mannella.
Impagnatiello ha un nuovo difensore, l’avvocata Giulia Gerardini.
Impagnatiello, nella notte tra mercoledì e giovedì della scorsa settimana, durante la sua confessione davanti ai pm e ai carabinieri, oltre a riferire le modalità con cui ha cercato di sbarazzarsi del corpo di Giulia, di cancellare le tracce dell’omicidio, ha detto di aver “gettato” il cellulare della compagna domenica 28 maggio “in un tombino dell’area parcheggio Comasina”, dove da lì, alle 7 di mattina, ha poi preso la metropolitana per recarsi al lavoro.
Il barman, subito dopo il delitto, si è impossessato del telefono della fidanzata per inviare messaggi “simulando di essere Giulia” e per far credere che si fosse allontanata da casa.
Intanto sono in corso i rilievi nell’abitazione di Senago, nel Milanese, dove è stato anche sequestrato il coltello usato per l’omicidio e che l’uomo, che ha un nuovo difensore, Giulia Gerardini, ha detto di aver lavato e riposto nel ceppo portacoltelli sopra il frigorifero in cucina.
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