Pubblicato il 26 Aprile, 2024
La giornata di oggi in termini specifici di data è molto importante per la Sicilia, in particolare per Catania, come del resto lo è ogni anno. Sono infatti passati ben 39 anni dall’uccisione – per mano mafiosa – del giornalista Giuseppe Fava.
Un uomo che nei suoi quasi 60 anni di vita ha dato veramente tanto per l’Isola nella lotta contro la piaga della mafia e che nemmeno quell’omicidio avvenuto la sera del 5 gennaio del 1984 è riuscito a farlo morire nell’immaginario non solo dei siciliani, ma di tutti gli italiani.
Una raccolta quella messa in piedi da lui di inchieste dettagliate e mirate a smascherare gli intrecci politico-mafiosi della vivace Catania del dopoguerra. Per il suo delitto sono stati condannati in via definitiva Nitto Santapaola e l’esponente dell’omonimo clan Aldo Ercolano.
Come ogni anno a Catania, la città che lo ha adottato sin dalla tenera età (era nativo di Palazzolo Acreide, nel Siracusano), non mancano le iniziative in suo ricordo. Si parte con il premio giornalistico nazionale “Nient’altro che la verità. Scritture e immagini contro le mafie” per arrivare a un dibattito alle 18,30 al centro culturale Zo dal titolo La meglio gioventù. A condurlo sarà il giornalista Mario Barresi con gli interventi del figlio Claudio Fava, di Riccardo Orioles, uno dei suoi più importanti seguaci, e di Miki Gambino. In concomitanza si terrà il Premio Fava organizzato dalla Fondazione Giuseppe Fava.
E’ in corso al Giardino di Scidà, immobile confiscato alla mafia in via Randazzo 27, l’assemblea annuale de I Siciliani Giovani, durante la quale viene consegnato il premio Siciliani Giovani a padre Salvatore Resca. Alle 16 da piazza Roma partirà un corteo che si concluderà nella via dove fu ucciso e che adesso porta il suo nome nel quartiere Cibali
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