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Jean-Luc Godard, addio al genio della Nouvelle Vague: “Non era malato. Era soltanto esausto” (VIDEO)

Pubblicato il 13 Settembre, 2022

Il regista della Nouvelle Vague, il franco-svizzero Jean-Luc Godard, è morto all’età di 91 anni.

Ne dà notizia il quotidiano francese Libération.

Godard era stato uno dei fondatori della corrente della Nouvelle Vague, e uno dei registi che più ha influenzato il cinema francese. Oltre 150 le sue opere tra film e video. 

Godard è ricorso al suicidio assistito in Svizzera: “non era malato, era soltanto esausto”, rivela una fonte vicina al regista citata da Libération.

Fra i più celebri, quello che viene considerato il manifesto della Nouvelle Vague, ‘A bout de souffle’ (All’ultimo respiro), girato nel 1960, protagonisti Jean-Paul Belmondo e Jean Seberg. Poi, ‘Il disprezzo’, con Brigitte Bardot e Michel Piccoli, Pierrot le fou (Il bandito delle 11), sempre con Jean-Paul Belmondo, e “Si salvi chi può (la vita)”, con Isabelle Huppert.

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“Nel cinema francese, fu come un’apparizione. Poi, ne divenne un maestro”: così in un tweet, il presidente francese, Emmanuel Macron, ricorda Jean-Luc Godar. “Era il più iconoclasta fra i registi della Nouvelle Vague – ricorda Macron – aveva inventato un’arte assolutamente moderna, intensamente libera. Perdiamo un tesoro nazionale, uno sguardo da genio”.

Il presidente, il Cda, il direttore della Mostra del Cinema e la Biennale di Venezia tutta ricordano con grande commozione e ammirazione il regista Jean-Luc Godard, fra i più rilevanti e influenti autori della storia del cinema, protagonista e simbolo di quel movimento spartiacque fra cinema classico e moderno che è stato la Nouvelle Vague.

Alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia del 1982 diretta da Carlo Lizzani, Jean-Luc Godard è stato premiato col Leone d’oro alla carriera. Alla Mostra del 1983, la Giuria internazionale presieduta da Bernardo Bertolucci ha premiato col Leone d’oro il suo Prénom Carmen (1983). Jean-Luc Godard appartiene alla storia della Mostra di Venezia. Nel complesso, ha partecipato al concorso ed è stato premiato più volte fin dagli inizi della carriera, con alcune delle sue opere più originali e intense che l’hanno reso celebre, quali Questa è la mia vita (Vivre sa vie, Premio Speciale della Giuria), Una donna sposata (Une femme mariée, 1964), Il bandito delle 11 (Pierrot le fou, 1965), La cinese (La chinoise, 1967, Premio Speciale della Giuria), Crepa padrone, tutto va bene (Tout va bien, 1972), Numéro deux (1976). In seguito, oltre che col Leone d’oro Prénom Carmen, Jean-Luc Godard è stato presente a Venezia con Germania nove zero (Allemagne 90 neuf zéro, 1991, Medaglia d’oro della Presidenza del Senato, Osella d’oro per la colonna sonora), Ahimè (Hélas pour moi, 1993), For Ever Mozart (1996) e Dans le noir du temps (2002).

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