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L'ospedale di Latina

Da 14 mesi in lista d’attesa al Goretti di Latina per un intervento chirurgico a 78 anni…

Pubblicato il 24 Agosto, 2021

Una disavventura lunga ormai più di un anno. E’ vero, la sanità pubblica ha dovuto fare i conti con la pandemia, ma 14 mesi per un interventi chirurgico, a 78 anni, sono un’attesa che potrebbe rivelarsi fatale.

Protagonista di questa triste vicenda un uomo di Latina, affetto da patologie cardiologiche. Nel 2020 è stato sottoposto a specifici esami a seguito dei quali sono state diagnosticate delle emorroidi di 4° grado con frequente sanguinamento che gli provocano pericolosi cali di pressione. Dal 2 luglio 2020 è stato quindi inserito in lista per essere operato all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina ma ad oggi, e dopo ripetuti solleciti da parte della famiglia, non è ancora stato sottoposto al programmato intervento. 

Della vicenda si è interessato Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale del Lazio, che ha dichiarato: “Ho chiesto chiarimenti, giovedì 19 u.s., per le vie brevi, al direttore sanitario dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, Dott. Sergio Parrocchia. Il Dott. Parrocchia mi ha risposto che si sarebbe informato sulla vicenda ma, ad oggi, non è pervenuto alcun riscontro in merito. Per questa ragione ho depositato un’interrogazione urgente a risposta immediata nella quale chiedo al presidente Zingaretti e all’assessore alla sanità regionale D’Amato i motivi per cui, a mesi dall’inserimento nella relativa lista di attesa, l’uomo di 78 anni di Latina non sia ancora stato sottoposto all’intervento chirurgico programmato presso l’ospedale Santa Maria Goretti”.

Un problema, quello delle liste di attesa, che Simeone aveva già affrontato nel recente passato: “Per cercare di dare risposte chiare sull’organizzazione del piano di recupero delle liste di attesa, a giugno 2021, ho depositato una mozione nella quale chiedevo, tra l’altro, di mettere in campo un Piano regionale di “rientro” sulle liste di attesa, contenente la dotazione finanziaria adeguata per l’implementazione delle piante organiche delle strutture erogatrici, dei macchinari, nonché per consentire un allungamento delle fasce orarie e dei giorni, compresi i weekend in cui effettuare gli esami, per il recupero dell’arretrato, condiviso tra livello regionale e provinciale, in grado di supportare, orientare e accompagnare in modo unitario le singole Asl e Aziende ospedaliere con la definizione di strategie, azioni, risorse economiche, tempistiche precise. Per avere un quadro preciso dei tempi attuali che caratterizzano le liste di attesa presenterò un’interrogazione scritta al fine di acquisire tutti i numeri, suddivisi per singolo presidio ospedaliero ed azienda sanitaria del Lazio, delle prestazioni e degli interventi programmati e non effettuati. Quello delle liste di attesa è la priorità su cui lavorare se vogliamo davvero dare alla sanità del Lazio quella qualità che le eccellenze professionali che la contraddistinguono e le nostre comunità meritano”.

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