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Gravina di Catania, maxi-sequestro di 400 catalizzatori su un furgone

Pubblicato il 9 Novembre, 2022

Ieri, i Carabinieri della Stazione di Sant’Agata Li Battiati, unitamente ai colleghi dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Gravina di Catania, sono stati impegnati in un servizio finalizzato al contrasto dei “reati predatori” nel territorio del Comune di Sant’Agata Li Battiati

Durante tale attività, gli operanti hanno controllato un Fiat “Ducato” in via San Giovanni Galermo, con a bordo un 26enne napoletano incensurato ed un 32enne casertano, già noto alle Forze dell’Ordine, che sin da subito si sono mostrati particolarmente agitati.  

È quindi scattata l’ispezione al vano furgonato posteriore del mezzo, dove i Carabinieri hanno rinvenuto ben 366 catalizzatori, per i quali i due uomini non sono stai in grado di giustificarne il possesso, né di fornire informazioni sulla loro provenienza.

Pertanto è scattata per entrambi la denuncia per “attività di gestione rifiuti non autorizzata” mentre il veicolo ed i catalizzatori sono stati posti sotto sequestro.

Sono tutt’ora in corso indagini volte a far luce su come i due soggetti siano entrati in possesso di un così consistente quantitativo di marmitte, il cui valore sul mercato nero, tenuto conto dei metalli rari che contengono, si aggira intorno ai 75.000 euro.

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Sant’Agata Li Battiati, unitamente ai colleghi dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Gravina di Catania, sono stati impegnati in un servizio finalizzato al contrasto dei “reati predatori” nel territorio del Comune di Sant’Agata Li Battiati.

Durante tale attività, gli operanti hanno controllato un Fiat “Ducato” in via San Giovanni Galermo, con a bordo un 26enne napoletano incensurato ed un 32enne casertano, già noto alle Forze dell’Ordine, che sin da subito si sono mostrati particolarmente agitati.  

È quindi scattata l’ispezione al vano furgonato posteriore del mezzo, dove i Carabinieri hanno rinvenuto ben 366 catalizzatori, per i quali i due uomini non sono stai in grado di giustificarne il possesso, né di fornire informazioni sulla loro provenienza.

Pertanto è scattata per entrambi la denuncia per “attività di gestione rifiuti non autorizzata” mentre il veicolo ed i catalizzatori sono stati posti sotto sequestro.

Sono tutt’ora in corso indagini volte a far luce su come i due soggetti siano entrati in possesso di un così consistente quantitativo di marmitte, il cui valore sul mercato nero, tenuto conto dei metalli rari che contengono, si aggira intorno ai 75.000 euro.

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