Pubblicato il 21 Gennaio, 2022
La Procura di Bari ha aperto un’indagine conoscitiva – senza ipotesi di reato, quindi senza indagati – sui certificati medici presentati da alcuni lavoratori dopo l’entrata in vigore dell’obbligo del green pass base (vaccino o tampone negativo) sul luogo di lavoro scattato il 15 ottobre scorso.
La Procura di Bari ha aperto un’indagine conoscitiva – senza ipotesi di reato, quindi senza indagati – sui certificati medici presentati da alcuni lavoratori dopo l’entrata in vigore dell’obbligo del green pass base (vaccino o tampone negativo) sul luogo di lavoro scattato il 15 ottobre scorso.

Gli accertamenti della Procura sono stati avviati dopo alcune segnalazioni relative a lavoratori, anche rappresentanti delle forze dell’ordine e comunque prevalentemente dipendenti pubblici, che si sarebbero messi in malattia immediatamente prima dell’entrata in vigore dell’obbligo, così evitando – in quanto non vaccinati – di doversi sottoporre a tampone ogni due giorni per andare a lavoro o di essere sospesi senza retribuzione.
L’inchiesta, ancora in fase embrionale, punta a verificare anche l’eventuale compiacenza di medici che potrebbero aver certificato false malattie.
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