Green pass e mascherine obbligatorie: cosa cambia dal 1° maggio?

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Arrivano le prime anticipazioni sulle misure anti-Covid che Palazzo Chigi intenderà adottare e che entreranno in vigore a partire dal prossimo primo maggio. Notizie che passeranno poi, per quanto riguarda Napoli e la Campania, anche l’usuale “scrematura” restrittiva della Regione.

Cosa succede con il Green Pass

Per quanto riguarda la certificazione verde dovrebbe restare, per dimostrare l’avvenuta vaccinazione o guarigione dal Covid, soltanto per “coloro che esercitano le professioni sanitarie e per i lavoratori negli ospedali e nelle Rsa per cui resta la sospensione dal lavoro per chi non si vaccina, fino al 31 dicembre”.

Dunque, molto probabilmente non sarà più necessario esibire il green pass per accedere ai luoghi di lavoro, a bar e ristoranti anche al chiuso, ai mezzi di trasporto, a mense e catering continuativo, a spettacoli al chiuso (cinema, teatri), ad eventi sportivi, alle università, ai centri benessere, alle attività sportive al chiuso e agli spogliatoi, a convegni e congressi, a corsi di formazione dal vivo, a centri culturali, sociali e ricreativi al chiuso, a concorsi pubblici, a sale gioco sale scommesse sale bingo e casinò, a colloqui in presenza con i detenuti negli istituti penitenziari, a feste al chiuso e discoteche.

Cosa succede con le mascherine

Invece, l’orientamento del governo sull’utilizzo delle mascherine pare essere più cauto, eccetto per il settore della ristorazione per cui non sarà più necessaria la protezione e, molto probabilmente, anche per quanto riguarda gli esercizi commerciali.

La mascherina non dovrà essere più utilizzata anche negli stadi (all’aperto), mentre è invece probabile che venga mantenuta nei palazzetti dello sport (al chiuso). Allo stesso modo, anche nei cinema e nei teatri si dovrà usare ancora la mascherina. La decisione riguarderà se dovrà essere utilizzata la chirurgica oppure la Ffp2.

L’obbligo di Ffp2 dovrebbe rimanere per aerei, treni, navi, e sui mezzi del trasporto pubblico. Infine è ancora da definire la situazione per quanto concerne i luoghi di lavoro. In quest’ultimo caso sembra che il governo non voglia rimuovere l’obbligo fino a giugno, sebbene l’idea prevalente è che dovrebbe bastare la chirurgica.

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Redazione Napoli

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