Pubblicato il 31 Gennaio, 2022
La prima volta che l’88, in Italia, turbò il mondo del calcio fu nella stagione 2000/2001, quando Gigi Buffon, allora portiere del Parma, lo scelse per la sua maglia. Il futuro Campione del Mondo fu investito dalle polemiche e accusato di essere un simpatizzante dell’ala più estrema della destra. Accuse smentite, ma che non gli evitarono le critiche anche della comunità ebraica. La storia si ripete. Perché a scegliere il numero che che i neonazisti usano per rappresentare “Heil Hitler”, visto che l’ottava lettera dell’alfabeto è la H, questa volta è stato il 21enne Mateusz Praszelik.
Il nuovo centrocampista polacco dell’Hellas Verona, nella foto ufficiale pubblicata dalla società, appare raggiante stringendo la maglia col controverso numero, che ha subito fatto esultare i tifosi di estrema destra della Curva Sud veronese.
“Onore”, “Mi sei già simpatico! #88”, “Nostrissimo”: sono alcuni dei commenti eloquenti degli ultras, alcuni con tanto di foto nella quale sfoggiano il saluto romano.
Storicamente politicizzata e su posizioni neofasciste, neonaziste e razziste, la curva sud dell’Hellas ha fatto parlare in decine di occasioni per manifestazioni apologetiche e riferimenti al passato peggiore della storia d’Italia e d’Europa. Nel 2017 destò sconcerto e indignazione il video nel quale Luca Castellini, capo ultrà e dirigente di Forza Nuova (tra i denunciati per l’assalto neofascista alla sede della Cgil a Roma il 9 ottobre) alla festa della Sud gridò al microfono che a pagare quella festa era stato “Adolf Hitler”. Un delirio al quale la folla ultrà rispose intonando un coro cantato abitualmente: “È una squadra fantastica, fatta a forma di svastica, che bello è allena Rudolf Hess“.
Inni al nazismo e ai gerarchi responsabili del più atroce genocidio nella storia dell’umanità, saluti romani, svastiche: è il repertorio che da anni caratterizza – tra scandali e inchieste giudiziarie – gli ultrà dell’Hellas (anche in occasione dell’ultima promozione in Serie A).
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