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Hiv

Non solo Hiv: in Italia allarme per malattie sessuali che sembravano scomparse

Pubblicato il 11 Aprile, 2022

“I motivi della maggiore incidenza delle infezioni trasmesse sessualmente sono molteplici e complessi, non ultimo la maggiore mobilità delle popolazioni, che contribuisce ad una più rapida diffusione mondiale di agenti infettivi. La prevenzione è fondamentale, soprattutto nell’età adolescenziale, per ridurre il rischio di contrarre patologie quali sifilide, infezione da Hiv e condilomatosi. È necessario favorire la prevenzione nelle scuole, sensibilizzando i giovani a corretti stili di vita e a corrette abitudini comportamentali e relazionali, migliorando il grado di conoscenza delle infezioni trasmissibili sessualmente”, così Gabriella Fabbrocini.

La direttrice dell’Uoc di Dermatologia clinica dell’università Federico II spiega perché in Italia stanno nuovamente diffondendosi in maniera allarmante le malattie trasmesse sessualmente. Oltre l’Hiv, anche quelle che sembravano ormai appartenere a un’altra epoca.

Stiamo riferendoci a clamidia, gonorrea, sifilide, condilomi, herpes genitale e papillomavirus.

Ogni anno sono circa 4mila i nuovi casi di infezioni trasmesse sessualmente (Mts) secondo i dati del sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità.

Ma mentre il numero è rimasto stabile fino al 2004, dal 2005 le segnalazioni hanno subito un incremento pari al 41,8% rispetto al periodo 1991-2004.

Malattie la cui incidenza continua a crescere interessando in particolare i giovanissimi tra i 15 e i 24 anni e le donne.

“Alcune malattie trasmesse sessualmente – ricorda Fabbrocini – impiegano tempi lunghi di comparsa dopo il contagio, come l’infezione da papillomavirus (Hpv) o quella da Hiv. Altre invece hanno tempi di incubazione brevi, come la gonorrea o la sifilide ed è facile, se vengono riconosciute, curarle tempestivamente. La cura tempestiva è molto importante, perché riduce l’infettività del paziente e limita i contagi. Purtroppo, molte di queste infezioni tendono a ricomparire nello stesso soggetto, le recidive, oppure, specialmente quelle asintomatiche o che si manifestano con sintomi non ben definiti, tendono frequentemente a non essere diagnosticate o ad essere scambiate per altre malattie”.

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