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Boateng contro la Fifa: “Non stanno facendo niente contro il razzismo negli stadi”

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Queste le parole di Kevin Prince Boateng , il campione ghanese in una lettera dal titolo “Ai miei fratelli e sorelle bianchi” sul The Player’s Tribune, il giornale sportivo statunitense :

“Sette anni fa giocavo con il Milan e in una gara amichevole c’era un gruppo di tifosi che si divertiva a fare gli ululati razzisti ogni volta che entravo in possesso del pallone. Erano passati 26 minuti e dissi all’arbitro che se li avessi sentiti di nuovo avrei smesso di giocare. Lui mi disse di continuare, ma poco dopo mentre stavo provando a dribblare un avversario continuarono. Presi la palla, la scagliai verso le tribune e me ne andai. Arbitro e avversari mi dissero di continuare a giocare e a quel punto gli risposi male. Quando eravamo sotto al tunnel, Ambrosini mi chiese se fossi sicuro. Gli risposi che lo ero al 100%. Entrammo negli spogliatoi e mi tolsi tutto. Arrivò l’arbitro e chiese se volessimo continuare. Massimo allora si alzò in piedi e disse che se io non avessi voluto continuare a giocare, nessuno avrebbe giocato”.


Nel giro di 24 ore la notizia aveva fatto il giro del mondo e io ero diventato ambasciatore contro il razzismo. Se la notizia era arrivata, in Ghana, in Cina e in Brasile non era perché io avevo abbandonato il campo, ma perché lo avevamo fatto tutti insieme. Questo era il messaggio che ha cambiato il mondo almeno per un po’. La FIFA mi invitò e Blatter chiese cosa potessero fare. Dopodiché mi invitò a prendere parte a una task force. Gli dissi di mettere dei microfoni negli stadi per individuare i colpevoli e sbatterli fuori. Se ci riesci sei un eroe, sennò almeno lo avrai tentato. Dopo email e alcune idee nel 2016 mi hanno inviato una mail dicendo che la task force aveva compiuto la propria missione”. Furioso, Prince chiamò il suo agente: “Questo è uno scherzo. Cosa hanno raggiunto? Cosa hanno fatto? Hanno multato le squadre 30mila euro dopo che i loro tifosi hanno cantato cori razzisti? E poi quegli stessi sono tornati allo stadio il giorno successivo? I loro figli vedranno tutto questo e lo prenderanno come esempio? Quanto valgono 30mila euro per un club di primo piano? Niente”.

Boateng punta poi il dito contro la FIFA“Credo che abbiano creato la task force per far vedere che stessero facendo qualcosa in quel momento. Non so perché non stiano facendo di più, andrebbe chiesto a loro. Sicuramente VAR e goal line technology sono più importanti della lotta al razzismo. Sono passati sette anni e non è cambiato assolutamente nulla. L’unica cosa che è cambiata è che il fenomeno è peggiorato”.

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Redazione Nazionale

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