I pensionati devono poter aver accesso alle informazioni sulle proprie pensioni

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Il Sindacato dei pensionati chiede a Inps di trovare soluzioni affinchè tutti i pensionati abbiano accesso alle informazioni sulle proprie pensioni.


Da molto tempo (circa 6 anni) l’Inps ha deciso di non inviare più le comunicazioni cartacee con cui comunicava ai pensionati le informazioni sui trattamenti pensionistici (cedolino della pensione e altre comunicazioni inerenti alla propria pensione).
In sostituzione di queste comunicazioni cartacee, l’istituto ha reso accessibili queste informazioni in modo online attraverso il sito dell’istituto a seguito di richiesta del pin personale del pensionato.

Di fatto dopo tutto questo tempo soltanto una piccola parte di pensionato ha avuto accesso nella modalità digitale. Dai dati molto sconfortanti che l’Inps nazionale ci ha fornito, risulta che a fronte di una platea di 16 milioni di pensionati, soltanto 4,5 milioni usino correntemente il proprio pin personale, mentre il resto dei circa 12 milioni di pensionati è impossibilitato a verificare il cedolino e a verificare la correttezza degli importi.

Già dal 1 ottobre 2020 è stato sospeso il rilascio dei nuovi pin personali e dal prossimo 1 ottobre 2021 l’unica modalità di accesso al sito Inps sarà lo Spid, sistema di identificazione più sicuro del pin ma più complesso da ottenere e da utilizzare, perchè prevede la disponibilità da parte del pensionato di un indirizzo di posta elettronica e un telefono cellulare di esclusivo utilizzo del pensionato.

Quindi se già esisteva un preoccupante divario digitale che penalizzava le persone più anziane, e con minori competenze digitali, questo è destinato ad aumentare con il nuovo sistema dello Spid.

Il decreto semplificazioni ha previsto, per chi non ha accesso ad un domicilio digitale, altre modalità di messa a disposizione e consegna della documentazione della pubblica amministrazione, riconoscendo che esiste un serio problema di divario digitale.


Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, lanciano una campagna di comunicazione e mobilitazione perché si trovino soluzioni rapide ed efficaci;
chiedono all’Inps di dare risposta a questo problema e di garantire il diritto ai pensionati di accedere al proprio cedolino di pensione superando le difficoltà sia dell’utilizzo del pin (che ha dato comunque in questi anni risultati non soddisfacenti) ma anche trovando soluzioni rapide ed efficaci in previsione del passaggio allo Spid, che paventa una situazione anche più complicata di quella che in questi 6 anni si è verificata.

SPI-CGIL FNP-CISL UILP-UIL Livorno

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Barbara Noferi

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