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Pirati nei lidi

Arrivano i pirati sui lidi, «Mare libero e gratuito a Napoli»

Arrivano i pirati, nasce un comitato per chiedere «Mare gratuito e libero per tutti» a Napoli

Pubblicato il 18 Luglio, 2020

Al grido di «Basta concessioni private e privilegi», i Pirati sono sbarcati a bordo di quasi una trentina di canoe con altri che li hanno seguiti a piedi alla “conquista dei lidi da Mergellina a Posillipo. Un’azione a sorpresa e ben studiata che ha sorpreso tutti. Sopratutto i gestori dei lidi privati che non sapevano cosa fare. La rete social dei Pirati è sbarcata al Lido Ideal, al Lido Serena, al Bagno Elena ed anche in altri lidi limitrofi per ribadire, con, cartelloni, striscioni ed altro la pacifica protesta al grido di «Liberiamo le spiagge di napoli». Come dicevamo, chi dal mare chi via terra, la Protesta, anche visivamente si è fatta notare. E come. Sopratutto sui social è rimbalzata in poche ore, conquistando un po’ tutti. 

Sbarcano i “Pirati” nei lidi napoletani

Con striscioni, bandiere, cartelli, volantini invocano la fine delle concessioni private, il completamento delle bonifiche e la realizzazione finalmente di una grande spiaggia pubblica della città e degli abitanti di Napoli.

Le richieste dei Pirati, «Basta concessioni e privilegi»


Al contrario si è registrato, come dicono i promotori, «Grande imbarazzo e fastidio dei gestori, grande solidarietà dei cittadini. Non è possibile pagare 30 euro per due sedie a sdraio il cui affitto è obbligatorio per una mattinata a mare! Tanto più nell’estate della pandemia, quando la crisi sociale morde e tutti cercano un minimo di sole e di mare a chilometro zero. Quando proprio le regole del distanziamento fisico imporrebbero più spazio per le pochissime spiagge pubbliche. Invece continuano i processi di privatizzazione, anche quelli palesemente illegali, che cercano di privatizzare perfino la battigia e gli scogli con vigilanza privata, come alle “acque minerali” e alle “rocce verdi” a Marechiaro. Diritti contro Privilegi (o gestioni sempre più dal sapore privatistico come sta diventando il parco protetto della Gaiola).
L’incipit di una battaglia che si sta svolgendo anche su internet con petizioni e una neonata pagina facebook: Mare Libero e Gratuito Napoli»

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