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Parla Ida Germano, la ristoratrice del piattino da 2 euro: “Io come Giovanna Pedretti, minacciata di morte per colpa di Selvaggia Lucarelli”

Pubblicato il 19 Gennaio, 2024

L’estate scorsa è stata ribattezzata l’estate degli scontrini pazzi, quando i clienti di bar, locali e ristoranti facevano a pagare per postare sui social i sovrapprezzi più inconsueti e strampalati adottati dai ristoratori, che si sono sempre difesi sostenendo che si trattava di servizi aggiuntivi da pagare a parte.

Tra questi c’è il famoso piattino aggiuntivo per assaggiare le trofie richiesto per una bambina che Ida Germano, una ristoratrice di Finale Ligure, aveva fatto pagare 2 euro in più. Quell’episodio fu ampiamente pubblicizzato da Selvaggia Lucarelli, che condivise lo scontrino sui social con tanto di indirizzo e numero del ristorante.

Ida Germano: “Io come Giovanna Pedretti”

Se le polemiche sugli scontrini pazzi fino a questo momento erano state derubricate come semplici “zuffe” social, le cose sono radicalmente cambiate dopo il decesso di Giovanna Pedretti, morta suicida secondo l’autopsia, finita nell’occhio del ciclone per una presunta recensione falsa sul profilo della sua pizzeria.

La morte della Pedretti ha molto colpito Ida Germano, titolare dell’Osteria del Cavolo di Finale Ligure, che si è rivista nella ristoratrice 59enne morta suicida. La Germano, ospite di Dritto e Rovescio, ha raccontato l’odissea che ha dovuto subire a causa della Lucarelli, che ha “sponsorizzato” il suo locale raccontando la vicenda del sovrapprezzo di 2 euro per un piattino aggiuntivo, diventata poi virale.

“Un giorno ho risposto al telefono” – ha raccontato la ristoratrice – e sono stata ricoperta di insulti. Ho pensato fosse un pazzo”. Quella però sarebbe stata solo la prima di una lunga serie di telefonate offensive, come ha spiegato la Germano con le lacrime agli occhi: “Ma è stato solo il primo di migliaia, che mi hanno chiamato rivolgendomi insulti e minacce di morte a me e alla mia famiglia. Mi sono ritrovata nella stessa situazione di Giovanna Pedretti. Lucarelli doveva sapere che non si possono pubblicare i miei dati personali”.

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