Il T.A.R. della Campania ha respinto la richiesta di annullamento dell’ordinanza sindacale con la quale il Comune di Napoli ha definito gli orari di apertura al pubblico degli esercizi, in sede fissa e mobile, di somministrazione di bevande e alimenti ad eccezione di “ristoranti e pizzerie relativamente al servizio ai tavoli”.
L’ordinanza prevede la chiusura, rispettivamente all’una dalla domenica al giovedì e alle due il venerdì ed il sabato, vietando contestualmente la “riapertura delle attività prima delle 5”.
Un nutrito numero di negozianti aveva proposto la richiesta di sospensione in quanto titolari di attività commerciali in “aree della città dove sono state riscontrate peculiari criticità legate a fenomeni di aggregazione, incidenti sulla vivibilità e sulla quiete pubblica”.
Le ragioni di estrema gravità e urgenza per la concessione della sospensione non sono state ritenute valide dal Tar. Il Tribunale Amministrativo ha inoltre intimato al Comune di Napoli di depositare “in tempo utile per l’esame collegiale tutti gli atti richiamati nel provvedimento impugnato”. Il prossimo 22 marzo si terrà la camera di consiglio per la trattazione collegiale del provvedimento.
Una decisione molto criticata e mal digerita soprattutto dai gestori dei locali, molti dei quali sono in piena attività proprio negli orari notturni soprattutto durante i weekend.
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