Pubblicato il 25 Novembre, 2022
Su Giandavide De Pau, accusato dalla Procura di Roma di aver ucciso tre prostitute nel quartiere Prati, si abbatte un’altra ipotesi terribile e cioè che avesse un piano premeditato. Ma c’è di più; come riporta Open l’obiettivo potrebbe essere stato quello di girare filmati e video da rivendere sul Dark Web. Gli elementi che il giornale porta a supporto di questa ipotesi terrificante sono tre. Il primo sono proprio i video ritrovati sul suo cellulare che mostrano i primi due omicidi. Ovvero quelli delle due cittadine cinesi di via Riboty. Il secondo è il travestimento utilizzato per entrare nella casa. Che fa pensare quindi a una premeditazione. Il terzo sono i cold case che a Piazzale Clodio stanno analizzando per capire se sono attribuibili alla stessa mano che ha colpito il 17 novembre. Uno in particolare starebbe attirando l’attenzione degli inquirenti.
La premeditazione nelle carte del Gip
Il Giudice per le indagini preliminari ha già definito i due video come una possibile prova della premeditazione. Si tratta, riporta oggi Il Messaggero, di due filmati della durata di 14 e 42 minuti; i video documentano l’omicidio delle due donne dopo aver avuto rapporti sessuali con loro e mandando via gli altri clienti, come scrive il Gip nell’ordinanza. Dopo il primo rapporto con Xiuli Guo, De Pau sposta il telefono e oscura la telecamera, lasciando in registrazione l’audio. L’altra donna entra nella stanza e ha un rapporto sessuale con il cliente, subito dopo si sentono rumori e urli di donne, anche se il suo arriva soffocato. L’altra donna entra e chiede “Cosa fa a lei?”. Poi si sentono ancora urla. L’altra donna scappa sul pianerottolo ma l’assassino la uccide lì, dove verrà ritrovata.
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