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Ilaria Cucchi

Lo struggente monologo di Ilaria Cucchi (VIDEO)

Pubblicato il 9 Aprile, 2022

“Avevo totale fiducia nella giustizia, ho continuato ad averla, anche nei momenti più difficili, ma alla fine non è andata delusa. La rabbia e l’intima consapevolezza di essere dalla parte della ragione mi hanno dato la forza. Lunedì i responsabili della morte di Stefano sono stati definitivamente condannati per questo, dopo 15 gradi di giudizio, oltre 150 udienze”, così Ilaria Cucchi.

Ilaria Cucchi

La sorella di Stefano ha raccontato in un commovente monologo di 6 minuti a Propaganda Live, il programma di La7, la battaglia della sua famiglia per avere giustizia dopo la morte del fratello.

Emozionata, con un filo di voce, ma felice perché suo fratello Stefano Cucchi ha finalmente avuto giustizia dopo 13 anni.

I carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro ritenuti responsabili della morte del ragazzo sono stati condannati in via definitiva a 12 anni di carcere.

“Abbiamo vinto noi, abbiamo vinto tutti noi. Ha vinto lo Stato. L’odio non mi appartiene e ne sono fiera”, ha sottolineato Ilaria.

Ilaria Cucchi

Il monologo della sorella di Stefano Cucchi è stato letto dopo il post shock su Facebook contro la sua famiglia pubblicato da Antonio Galizia, 68 anni, per 20 anni interamente trascorsi al comando della stazione dei carabinieri di Giovinazzo, in provincia di Bari, un presente da politico nelle liste civiche e padre di una deputata grillina: “Sfruttare la morte per fare soldi e avere notorietà è come averlo ucciso una seconda volta. Cucchi andava aiutato e non ucciso da Istituzione e famiglia. Forse condannare la famiglia e la sorella per aver abbandonato un figlio  e un fratello sarebbe stata vera Giustizia”.

Parole pesanti che hanno ricordato la polemica aperta da Carlo Giovanardi, ex ministro per i Rapporti col Parlamento, ex senatore di Fi che aveva sostenuto che Cucchi era morto perché abbandonato dai familiari e “perché anoressico, drogato e sieropositivo”.

E anche, tre giorni fa, all’indomani della condanna dei carabinieri accusati del pestaggio del giovane in caserma, Giovanardi ha di chiarato di non aver cambiato idea: “Quello che ho sempre detto è esattamente quello che la Cassazione penale nel processo contro i medici ha certificato con sentenza passato in giudicato, secondo cui Cucchi è morto a causa dei medici che non l’hanno curato”.

Una tesi che assolveva i carabinieri da qualsiasi responsabilità. Un concetto ribadito a suo tempo anche da Ignazio La Russa: “La cosa di cui sono certo è il comportamento corretto dei carabinieri”.

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