Pubblicato il 1 Febbraio 2024
“Ci faremo dare opportuna procura da Ilaria perché, a seguito delle dichiarazione lesive della sua reputazione per quanto riguarda il presunto assalto al chiosco della Lega a Monza, abbiamo deciso di querelare Matteo Salvini per diffamazione”.
Così Roberto Salis, il padre della 39enne milanese in carcere da quasi un anno a Budapest.
Inoltre, aggiunge, “in seguito all’ignobile attacco e all’imboscata della trasmissione Diario del giorno, la famiglia ha deciso di querelare anche Giuseppe Brindisi e Alessandro Sallusti per diffamazione”.
“È assurdo che questa Salis in Italia faccia la maestra. Non può fare quel lavoro. Ripeto: vi pare normale che una maestra elementare vada in giro a menare la gente? Io sono preoccupato che bambini di 6-7 anni stiano con un individuo del genere. Io non credo che possa lavorare come maestra”, ha detto ieri Salvini, aggiungendo poi “che nel 2024 si vada in tribunale con i ceppi non è accettabile. Ma quella donna se è colpevole deve pagare”.
Poi oggi il leader della lega è tornato sulla vicenda: “Da genitore capisco l’ansia e anche alcune dichiarazioni originali del padre di Ilaria Salis, Roberto. È giusto che il governo sia impegnato con tutte le forze per tutelare la ragazza e ne auspico la completa e rapida assoluzione. Ribadisco, però, che Ilaria Salis è stata bloccata con un manganello e in compagnia di un estremista: in caso di condanna per violenze, a mio modo di vedere, l’opportunità che entri in classe per educare e crescere bambini è nulla”.
“Salvini ha detto per onestà che il trattamento di Salis in Ungheria non è consono, poi è un errore trasformare una vicenda giudiziaria in vicenda politica – commenta il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, ospite di Restart – Il governo si preoccupa per il rispetto dei diritti, noi siamo garantisti e cerchiamo di far rispettare il diritto comunitario per la tutela dei cittadini italiani”.
“Ilaria Salis non lavora come maestra in una scuola primaria, mentre ha svolto delle supplenze brevi in una scuola secondaria di primo grado, ovvero alla scuola media, come docente di Lettere. E non è neanche un’insegnante precaria con contratto annuale (fino al termine delle lezioni o fino al 31 agosto), ma ha fatto supplenze occasionali fino all’anno scorso – fa sapere, intanto, Tuttoscuola – Il ministro può dormire sonni tranquilli: la militante antifascista di Monza, infatti, si è laureata in Lettere e ha solo svolto saltuariamente qualche supplenza alle medie”.

