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Aveva appiccato diversi incendi su Monte Trevi, a Sezze; condannato

Pubblicato il 14 Marzo, 2022

E’ arrivato anche il pronunciamento della Corte di Cassazione che ha messo la parola fine al processo che vedeva imputato Kumar Sashi, 40enne di nazionalità indiana, confermando così per lui la condanna a quattro anni di reclusione. La Corte ha infatti dichiarato inammissibile il ricorso presentato dai suoi legali, in merito alla condanna dopo i fatti del 2019.
Il 14 agosto di quell’anno Sashi appiccò vari focolai nella zona di Monti Lepini, a Sezze. Si scatenò un violentissimo incendio boschivo. Le fiamme arrivarono a lambire le case. I vigili del fuoco furono costretti a fare ricorso ai mezzi aerei per avere ragione del rogo. Le indagini dei carabinieri forestali smascherano l’autore, facendo finire in manette il 40enne.
Come riportano i colleghi di H24, la Cassazione ha specificato che, alla luce di quanto dichiarato da due testimoni, il convincimento dei giudici di merito sulla colpevolezza dell’imputato si è fondato sul “riconoscimento dello stesso dalle sembianze e dall’abbigliamento del soggetto osservato mentre camminava nella stradina limitrofa all’incendio”.
Ancora: “Ha argomentato in modo persuasivo e logico la Corte di merito che lo stesso imputato era stato subito perquisito e nelle sue tasche erano stati trovati pezzi di carta leggermente bruciati, mentre entrambi i testi avevano confermavano l’assenza di altri soggetti durante il divampare dei focolai ai lati di detta strada sulla quale transitava soltanto l’imputato”.

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