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Inchiesta fiscale per Andrea Pignataro: nel mirino 1,2 miliardi di euro non versati

Pubblicato il 10 Aprile 2025

Dieci anni di imposte non pagate secondo la Procura

Un’evasione fiscale da 1,2 miliardi di euro: è questa la cifra contestata dalla Procura di Bologna al colosso tecnologico Ion Group, fondato da Andrea Pignataro, secondo uomo più ricco d’Italia secondo l’ultima classifica di Forbes, subito dopo Giovanni Ferrero.

Secondo le indagini, tra il 2013 e il 2023 il gruppo non avrebbe versato le imposte dovute, inclusi interessi che portano il totale a una somma monstre. Al centro dell’inchiesta, anche la questione della residenza fiscale: per la Guardia di Finanza, Ion avrebbe il suo centro decisionale effettivo in Italia, e quindi avrebbe dovuto pagare le tasse nel nostro Paese.

Sede a Londra, ma radici italiane

Ion è attiva nel campo delle tecnologie e dei servizi finanziari, con quartier generale a Londra e filiali in diversi paesi, tra cui il Lussemburgo. Nonostante ciò, secondo gli inquirenti, la direzione e il controllo dell’azienda avverrebbero dall’Italia, rendendo dunque legittima la contestazione.

In una nota, Ion ha dichiarato di collaborare pienamente con le autorità e ha ribadito la propria fiducia nella correttezza del proprio operato fiscale.

Le grandi tech sempre più sotto i riflettori

L’indagine, guidata dal PM Michele Martorelli (lo stesso del caso Bio On), si inserisce in un contesto più ampio che vede le multinazionali tecnologiche sempre più nel mirino del fisco italiano ed europeo.

Solo due mesi fa, a febbraio 2025, Google ha chiuso un contenzioso da 326 milioni di euro con il fisco italiano. Amazon è tuttora oggetto di un’inchiesta da parte della Procura di Milano per una presunta frode fiscale da 1,2 miliardi, cifra che potrebbe arrivare a 3 miliardi con sanzioni e interessi.

Una battaglia fiscale che si intensifica

Il caso Ion conferma come le autorità stiano intensificando il controllo sulle grandi aziende tecnologiche che, nonostante abbiano sedi all’estero, mantengono spesso radici operative nel territorio italiano. La questione della residenza fiscale è oggi più che mai al centro del dibattito internazionale su giustizia tributaria e concorrenza leale.

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