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Infermiera aggredita e scaraventata a terra al Cardarelli. La denuncia della figlia: “Incredibile quello che hanno detto i carabinieri”

Una situazione sempre più incontrollabile che fotografa il grave stato di degrado della sanità campana.

Pubblicato il 21 Aprile, 2022

Ancora un’aggressione ai danni del personale sanitario a Napoli, precisamente al Padiglione Palermo del Poliambulatorio dell’ospedale Cardarelli e a farne e spese è stata un’infermiera alla vigilia del pensionamento.

La donna, dopo 39 anni di servizio, è stata aggredita prima verbalmente e poi fisicamente. Davanti ad altri pazienti ed alle guardie giurate, che non hanno avuto neanche il tempo di intervenire, è stata scaraventata a terra con violenza. Per lei una probabile frattura della quinta vertebra lombare.

Il racconto dell’infermiera aggredita al Cardarelli: “Le persone non capiscono in che condizioni lavoriamo”

“Le persone ormai non vogliono più attendere il loro turno. Pretendono tutto e subito. Ma ciò non è possibile. Anche perché l’ingresso del Poliambulatorio è angusto, non possono entrare più di un certo numero di utenti per volta. Senza contare il fatto che i display non funzionano, anzi non hanno mai funzionato, e bisogna recarsi fuori per chiamare da vicino chi è di turno.”– è il resoconto dell’accaduto dell’infermiera.

L’episodio è stato segnalato al consigliere Borrelli dalla figlia della donna, che ha amaramente commentato: “Ormai queste violenze sono diventate una ‘normalità’. Pensi che addirittura i carabinieri avrebbero consigliato a mia madre di pensare bene se proseguire o meno con una denuncia perché ‘più che altro sarebbe una seccatura’. Ci rendiamo conto?”.

Le parole di Borrelli

A fronte dell’ennesima aggressione in un ospedale Francesco Emilio Borrelli ha così commentato: “Innanzitutto esprimiamo la nostra solidarietà a Donatella e a tutto il personale sanitario che dovrebbe essere tutelato e non solo a parole. Da anni chiediamo che le strutture ospedaliere vengano controllate da presidi di polizia, o meglio militari, per garantire la sicurezza del personale medico e dei pazienti. In ogni caso riteniamo che i violenti debbano essere sempre denunciati e puniti in maniera esemplare”.

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