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Influenza stagionale: come difendersi, il vaccino resta la difesa più efficace

Pubblicato il 24 Ottobre 2025

L’ondata influenzale è iniziata: primi casi tra Lazio e Lombardia

Febbre alta, raffreddore e dolori articolari: la stagione influenzale è ormai entrata nel vivo. Gli ambulatori e i medici di base stanno già registrando i primi casi, con il Lazio che ha segnalato ufficialmente il primo contagio della stagione e la Lombardia dove i virus stanno già circolando in modo significativo.
In tutte le regioni italiane è già partita la campagna vaccinale, considerata il mezzo più sicuro e efficace per prevenire le complicanze delle influenze stagionali.

I virus in circolazione: non solo influenza ma anche Covid

A causare i malanni di stagione non è un solo virus. Oltre al rhinovirus, responsabile di oltre il 30% dei casi e noto come “virus del raffreddore”, i principali ceppi in circolazione sono A/H3N2 (la cosiddetta “febbre australiana”) e B/Victoria.
Si tratta di varianti influenzali ad alta capacità di diffusione, in grado di eludere parzialmente le difese immunitarie.
A questi si aggiungono il virus respiratorio sinciziale (RSV), particolarmente insidioso per bambini e anziani, e il Covid-19, ormai considerato endemico. Quest’ultimo, a differenza degli altri, non segue una stagionalità precisa, ma tende a riemergere ogni sei mesi circa, mantenendo una circolazione costante.

Come avviene la trasmissione dei virus

Dall’esperienza con il Covid, si conoscono ormai bene i meccanismi di contagio.
Il principale veicolo di trasmissione sono le goccioline di saliva (droplets), emesse quando si tossisce, starnutisce o parla, soprattutto in ambienti chiusi o affollati.
Il contagio può avvenire anche per contatto diretto con una persona infetta o attraverso oggetti contaminati.
Un aspetto cruciale è che si può essere contagiosi anche uno o due giorni prima della comparsa dei sintomi, e fino a dieci giorni dopo la guarigione apparente.

Vaccinarsi rimane la scelta più sicura

Il vaccino antinfluenzale resta la migliore forma di prevenzione. Pur non garantendo una protezione totale, riduce il rischio di ammalarsi e attenua la gravità dei sintomi in caso di contagio.
A completare la protezione, restano utili le mascherine nei luoghi chiusi e la corretta igiene delle mani.
La vaccinazione è fortemente consigliata per over 65, persone fragili e soggetti a rischio, che possono riceverla gratuitamente tramite il medico di base, le farmacie aderenti o i centri Asl.
L’immunità si sviluppa circa due settimane dopo la somministrazione e dura fino a otto mesi.
Per questo, gli esperti raccomandano di vaccinarsi all’inizio dell’autunno, così da arrivare protetti nel periodo di massima circolazione dei virus.

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