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Iniziata l’opera di recupero del così detto “Uomo a Phi”, reperto preistorico custodito al Pigorini di Roma

L’importante reperto, conservato in un museo romano, si stava deteriorando con l’esposizione al sole, per cui è finito nei magazzini. L’opera del circolo Legambiente di Sezze punta alla valorizzazione del prezioso reperto

Pubblicato il 15 Dicembre, 2023

Una data importante, quella di oggi, per il definitivo recupero del così detto Uomo a Phi, una figura rupestre antropomorfa di epoca preistorica scoperta nel 1936 da A. C. Blanc a Ceriara di Sezze, presso l’Arnalo dei Bufali.

Il reperto, portato al Museo Pigorini subito dopo la scoperta, è rimasto esposto fino alla fine degli anni 80, quando si è scoperto che la luce solare lo stava cancellando. Per tale motivo fu tolto dalle sale espositive.

Un reperto che sembrava destinato a finire nel dimenticatoio, almeno fino a quando il progetto camminare nella storia del Circolo di Legambiente Sezze, a cui hanno partecipato circa 500 alunni per anno delle classi III della scuole primarie di Sezze e Latina, ha ridato vita a questo pezzo di memoria comune.

Gli studenti, guidati dagli insegnanti e dai volontari del Circolo di Legambiente hanno visitato il sito preistorico del ritrovamento (Arnalo dei Bufali) e partecipato a laboratori didattici in classe sulla preistoria. In una delle fasi del progetto, con alcune classi, è stato contattata la direzione del Museo Pigorini, ovvero il Museo delle Civiltà, di Roma: il direttore è stato molto cordiale e, in forma del tutto eccezionale, ha permesso di visione dell’originale conservato nei magazzini del museo.

Da quel momento è partita la fase del recupero di quello che è uno dei suoi simboli più importanti del territorio di Sezze. Anche le istituzioni hanno fatto la propria parte, grazie all’interessamento di tre sindaci di Sezze: Andrea Campoli, Sergio Di Raimo e Lidano Lucidi. In particolare, è stato Sergio Di Raimo a firmare la lettera dove si chiedeva alla direzione museale di valorizzare il reperto.

La prima attività legata al progetto preistoria è stata realizzata nel 2016 mentre i primi contatti con la direzione del Museo delle Civiltà, di cui fa parte il museo della preistoria Pigorini, risalgono al maggio del 2018. Sono stati necessari diversi anni prima che il l’Uomo a Phi fosse restaurato, ed anche se non potrà essere più esposto per impedirne il degrado, al suo posto è stata realizzata una copia in stampa 3D che è tornata ad essere di nuovo ammirata dai visitatori.

Il prossimo passo, almeno nelle intenzioni dei responsabili del circolo Legambiente di Sezze, potrebbe essere la realizzazione di una seconda copia da esporre presso il Museo di Sezze. In tal senso l’attuale amministrazione si è resa disponibile a cercare le risorse per questa nuova fase.

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