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Inneggiava a Hitler e Putin: nella bufera un candidato di Fratelli d’Italia

Pubblicato il 20 Settembre, 2022

Secondo gli esperti Fratelli d’Italia partirà in pole position in vista delle prossime elezioni politiche, ma non mancano i grattacapi per Giorgia Meloni che ultimamente ha battibeccato con Letta su molti temi. La leader di FdI adesso però deve difendersi dal fuoco amico, poiché un piccolo terremoto interno ha scosso il partito: le dichiarazioni di Calogero Pisano, coordinatore provinciale ad Agrigento e candidato alle prossime elezioni con il partito della Meloni.

“Hitler? Un grande statista” – le frasi incriminate di Calogero Pisano

In alcuni post su Facebook pubblicati tra il 2014 e il 2016 Pisano definiva Adolf Hitler un “grande statista” e ringraziava per i complimenti a chi definiva la sua leader Giorgia Meloni una “fascista moderna”. Inoltre in alcuni post Pisano sosteneva Putin, benché la linea del partito fosse diversa.

La “bomba” politica è scoppiata il 19 settembre, quando Repubblica ha scovato questi vecchi post dell’ormai ex FdI. Il partito ha chiuso la porta in faccia a Pisano con questa nota: “Da questo momento in poi Pisano non rappresenta più FdI a ogni livello e a lui viene inibito anche l’utilizzo del simbolo”. Nei suoi confronti potrebbero anche essere avviate ulteriori sanzioni, dal momento che è stato deferito al collegio di garanzia del partito per ogni ulteriore decisione.

La rabbia della comunità ebraica di Roma e le scuse di Pisano

La vicenda ha provocato grande indignazione nella comunità ebraica di Roma, che ha affidato il suo pensiero alle parole della presidente Ruth Dureghello che scrive così su Twitter: “Inaccettabile l’idea che nel prossimo Parlamento possa sedere chi inneggia a Hitler, non può esserci spazio per chi legittima l’odio”.

Calogero Pisano ha ammesso le sue colpe e ha chiesto scusa tramite Facebook: “Anni fa ho scritto cose profondamente sbagliate. Avevo cancellato il mio profilo personale su Facebook perché mi vergognavo delle cose che erroneamente avevo pubblicato. Non so come Repubblica le abbia trovate oggi, ma sono il primo a condannare senza ambiguità quelle espressioni. Chiedo scusa a chiunque si sia sentito offeso da quei post che a distanza di anni giudico indegni”.

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