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Inps, ricalcolo della pensione: ecco quando si può chiedere e come ottenerlo

Pubblicato il 26 Febbraio, 2022

Ricalcolo dell’assegno: è possibile con la procedura di neutralizzazione, per i pensionati che sono stati disoccupati nei 5 anni antecedenti il primo trattamento. Questo significa che potranno ottenere un assegno più alto i pensionati penalizzati da periodi di disoccupazione nei cinque anni antecedenti il primo trattamento ricevuto. La neutralizzazione è possibile, purché tali periodi non siano necessari per il requisito minimo.

Si è espressa la Corte Costituzionale

Lo si legge nel Messaggio 883/2022 dell’Inps, sulla base della sentenza numero 82 del 2017 della Corte Costituzionale. La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 3, ottavo comma, della legge 29 maggio 1982, numero 297, recante “Disciplina del trattamento di fine rapporto e norme in materia pensionistica”, dato il contrasto con gli articoli 36, primo comma, e 38, secondo comma, della Costituzione.

La norma è incostituzionale “nella parte in cui non prevede che, nell’ipotesi di lavoratore che abbia già maturato i requisiti assicurativi e contributivi per conseguire la pensione e percepisca contributi per disoccupazione nelle ultime duecentosessanta settimane antecedenti la decorrenza della pensione, la pensione liquidata non possa essere comunque inferiore a quella che sarebbe spettata, al raggiungimento dell’età pensionabile, escludendo dal computo, ad ogni effetto, i periodi di contribuzione per disoccupazione”.

La Corte Costituzionale è stata chiara: “quando il diritto alla pensione sia già sorto in conseguenza dei contributi in precedenza versati, la contribuzione successiva non può compromettere la misura della prestazione potenzialmente maturata, soprattutto quando sia più esigua per fattori indipendenti dalle scelte del lavoratore”.

Quando si può chiedere il ricalcolo

Secondo l’Inps, si può chiedere il ricalcolo per “le pensioni di vecchiaia e di anzianità liquidate con il sistema di calcolo retributivo, nonché – relativamente alla quota retributiva – le pensioni di vecchiaia e di anzianità liquidate con il sistema di calcolo misto”. In sintesi, i contributi neutralizzabili devono rientrare negli ultimi 5 anni “di contribuzione antecedenti la decorrenza della pensione” e non devono essere necessari per il raggiungimento del requisito minimo.

I periodi di contribuzione per disoccupazione derivano dall’avvenuta erogazione delle seguenti prestazioni.

  • Indennità di disoccupazione ordinaria con requisiti normali
  • Indennità di disoccupazione ordinaria con requisiti ridotti
  • Assicurazione Sociale per l’Impiego (ASpI)
  • Mini-ASpI
  • Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI)
  • Indennità di disoccupazione ai lavoratori rimpatriati 
  • Indennità di disoccupazione agricola con requisiti normali e con requisiti ridotti

L’Inps precisa quanto segue: “Resta fermo che l’interessato non può richiedere la neutralizzazione dei periodi di contribuzione ove questi siano necessari per il perfezionamento del diritto al trattamento pensionistico, nonché per la liquidazione di quest’ultimo alla relativa decorrenza”.

Nei casi nei quali il periodo è parzialmente necessario ai fini del diritto alla pensione, può essere escluso soltanto il periodo non necessario al perfezionamento del diritto stesso.

Come ottenere il ricalcolo

Al fine di ottenere il ricalcolo, sarà necessario presentare domanda all’Inps: saranno fornite le istruzioni con una specifica circolare.

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