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Interrogato, l’assassino di Marco Gianni ammette di aver sparato: “Ma non so perché l’ho fatto”

Assistito dagli avvocati Gaetano Marino e Alessandra Piscopo, l’assassino ha risposto alle domande del magistrato confermando di aver esploso i colpi

Pubblicato il 17 Aprile, 2023

Si è accusato dell’omicidio di Marco Gianni anche se non ha saputo dare una spiegazione sui motivi che lo hanno spinto ad un gesto tanto estremo. E’ quindi, per sua stessa ammissione, Riccardo Di Girolamo, l’operario di 33 anni fermato venerdì con l’accusa di omicidio volontario, l’assassino del giocatore di pallamano ed imprenditore di Sabaudia. Sottoposto ad interrogato questa mattina dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe Cario, alla presenza del sostituto procuratore Daria Monsurrò, ha ammesso di aver ucciso il 31enne compagno della sua ex.

Assistito dagli avvocati Gaetano Marino e Alessandra Piscopo, l’assassino ha risposto alle domande del magistrato confermando di aver esploso i colpi di nell’azienda florovivaistica di Borgo San Donato di Marco Gianni ma, a domanda precisa, non ha fornito una spiegazione chiara sulle ragioni del suo gesto; secondo gli investigatori, però, la è stata la gelosia a spingere l’uomo a premere il grilletto. Il 33enne ha anche ammesso di avere utilizzato due dei suoi fucili per colpire la vittima, armi che i carabinieri hanno rinvenuto una nella sua auto, l’altra nella sua abitazione.

Al termine dell’interrogatorio il gip Cario ha convalidato il fermo dell’uomo e disposto la sua custodia cautelare in carcere.

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