« Torna indietro

Investito a Tor Bella Monaca, secondo gli agenti la madre si addossa la colpa al posto del figlio

Pubblicato il 15 Febbraio, 2023

Una donna di 46anni è indagata per omicidio stradale, l’incidente è avvenuto lo scorso giovedì, 9 febbraio, la donna era alla guida di un suv Bmw X4 che, dopo essere uscito fuori strada, ha travolto alcune automobili parcheggiate e ha provocato la morte del 29enne Emmanuele Catananzi in via dell’Archeologia, nel quartiere di Tor Bella Monaca.

Al fianco della donna il figlio appena 18enne, eppure, secondo gli agenti della polizia locale, questa potrebbe essere soltanto una versione inventata dalla donna per salvaguardare il figlio.

Secondo i vigili alla guida del veicolo killer c’era proprio il il figlio della donna, un ragazzo di 18 anni che non ha nemmeno la patente.

Secondo gli agenti la donna avrebbe mentito per salvaguardare il figlio dall’accusa di omicidio stradale aggravato dall’alta velocità e dalla guida senza patente, come si legge da il Corriere della Sera.

L’ipotesi degli agenti

Guidavo io, ma non ricordo altro”, aveva ammesso la donna quando è stata interrogata insieme al figlio dagli ufficiali di polizia, non sempre coerente nei dettagli della sua testimonianza. Tuttavia, le autorità locali vogliono verificare la veridicità delle sue parole. L’auto coinvolta nell’incidente è stata già sequestrata e gli investigatori stanno lavorando per ricostruire l’intero percorso che è stato fatto prima dello schianto. Grazie alle immagini, potrebbero anche essere in grado di scoprire chi era alla guida del veicolo e mettere in discussione il resoconto della madre del ragazzo, che vive a breve distanza dal luogo dell’incidente.

La voce del vicinato, all’inizio debole e incerta, sta guadagnando sempre più credibilità: non si sa con certezza se la donna era veramente accanto al ragazzo al momento del decesso o se si è recata sul posto dopo essere stata avvertita dal figlio, che era in preda allo shock. Per smentire ogni dubbio, gli investigatori hanno acquisito i telefoni della madre e del figlio, e ora stanno esaminando anche i registri delle chiamate.

About Post Author