« Torna indietro

Israele se la prende anche col Vaticano: “I morti di Gaza? La responsabilità è solo di Hamas”

Pubblicato il 14 Febbraio, 2024

Dopo l’appello alla pace di Ghali al Festival di Sanremo, che ha provocato il comunicato pro-Israele di Roberto Sergio e la reazione furiosa dell’ambasciatore israeliano Alon Bar, Israele ora se la prende anche con la Chiesa per le parole del segretario di Stato vaticano Pietro Parolin che ha definito una “carneficina” l’operazione israeliana nella Striscia di Gaza, non proporzionata al diritto alla difesa.

C’è stato altro lavoro dunque per l’ambasciata israeliana che se l’è presa col Vaticano in un comunicato che recita così: “E’ una dichiarazione deplorevole. Giudicare la legittimità di una guerra senza tenere conto di tutte le circostanze e dati rilevanti porta inevitabilmente a conclusioni errate”. L’ambasciata israeliana ritiene che il colpevole di questa guerra sia uno solo: “La responsabilità della morte e della distruzione a Gaza è di Hamas e solo di Hamas”.

La replica dell’ambasciata israeliana alla Santa Sede

Nel comunicato l’ambasciata israeliana ha sottolineato come Hamas abbia “militarizzato” la città di Gaza, in molti casi con l’appoggio della popolazione locale: “Gaza è stata trasformata da Hamas nella più grande base terroristica mai vista. Non c’è quasi nessuna infrastruttura civile che non sia stata utilizzata da Hamas per i suoi piani criminali, inclusi ospedali, scuole, luoghi di culto e molti altri”.

Come si legge nel comunicato il progetto “è stato attivamente sostenuto dalla popolazione civile locale. I civili di Gaza hanno anche partecipato attivamente all’invasione non provocata del 7 ottobre nel territorio israeliano, uccidendo, violentando e prendendo civili in ostaggio. Tutti questi atti sono definiti crimini di guerra”.

L’ambasciata ha inoltre osservato che le operazioni dell’Idf si svolgono “nel pieno rispetto del diritto internazionale. Secondo i dati disponibili, per ogni militante di Hamas ucciso hanno perso la vita tre civili. Tutte le vittime civili sono da piangere ma nelle guerre e nelle operazioni passate delle forze Nato o delle forze occidentali in Siria, Iraq o Afghanistan, la proporzione era di 9 o 10 civili per ogni terrorista. Quindi, la percentuale dell’Idf nel tentativo di evitare la morte dei civili è circa 3 volte superiore, nonostante il campo di battaglia a Gaza sia molto più complicato”.

Alla luce di quanto detto, il comunicato si conclude così: “Su queste basi qualsiasi osservatore obiettivo non può non giungere alla conclusione che la responsabilità della morte e della distruzione a Gaza sia di Hamas e solo di Hamas. Questo viene dimenticato troppo spesso e troppo facilmente. Non è sufficiente condannare il massacro genocida del 7 ottobre e poi puntare il dito contro Israele riferendosi al suo diritto all’esistenza e all’autodifesa solo come un semplice atto dovuto e non considerare il quadro generale”.

Le parole di Parolin

Ma cosa ha detto Parolin per provocare una reazione così piccata da parte dell’ambasciata israeliana? Il Segretario di Stato Vaticano, al termine del bilaterale col governo italiano a Palazzo Borromeo in occasione dei Patti lateranensi, aveva dichiarato: “Il diritto alla difesa di Israele che è stato invocato per giustificare questa operazione sia proporzionato, e certamente con 30 mila morti non lo è Io credo che è una voce generale quella che non si può continuare così e bisogna trovare altre strade per risolvere il problema di Gaza, il problema della Palestina”.

Le sue parole hanno provocato una reazione rabbiosa di Israele, dove per di più in mattinata il nord del paese è stato attaccato con razzi sparati dal Libano. Parolin ha poi concluso: “Siamo tutti sdegnati per quello che sta succedendo, per questa carneficina. Dobbiamo avere il coraggio di andare avanti e di non perdere la speranza”.

About Post Author