Pubblicato il 27 Marzo, 2024
E’ rimasto senza parole, Juan Jesus. E lo manifesta con un gesto eloquente, cambiando la sua foto profilo sui social, in cui adesso appare la foto in bianco e nero di un pugno alzato al cielo con forza, determinazione.
Questo pugno, quello che simboleggia le battaglie contro il razzismo del Black Power, quello di Tommie Smith e John Carlos sul podio dei Giochi di Messico 1968 con il pugno chiuso dentro un guanto nero.
Quello ripreso anche, negli anni recenti, dalle manifestazioni del Black Lives Matter.
E’ la reazione del difensore del Napoli alla sentenza che assolto Francesco Acerbi dall’accusa di razzismo.
Una vicenda amara per il calciatore brasiliano che dopo l’emersione del caso aveva deciso di metterci una pietra sopra, per poi ripensarci dopo le dichiarazioni del difensore dell’Inter, che lo hanno sorpreso, deluso, continuato a offendere, così come aveva lui stesso spiegato con l’ultimo post pubblicato sui social, una settimana fa.
Ma non finisce qui. Perché la sentenza, indirettamente, afferma che Juan Jesus ha detto una bugia o che ha travisato. E il giocatore non ci sta a passare per bugiardo o per superficiale, soprattutto considerata la delicatezza dell’argomento, così come ha dimostrato pure la reazione di Vinicius Junior quando ha manifestato il suo malessere per le manifestazioni di razzismo che ancora infestano gli stadi.
Secondo quel che si legge su Repubblica, Juan Jesus adesso starebbe valutando l’ipotesi di una denuncia penale contro Acerbi, visto che si sente tradito da quella sportiva. Tesi rafforzata anche da quel silenzio che potrebbe rappresentare il preludio di una battaglia senza sconti al di fuori del rettangolo di gioco.
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