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Per Juventus e Torino è già tempo di bilanci: obiettivi raggiunti ma i malumori restano

Obiettivi raggiunti per Juventus e Torino, ma con qualche polemica

Considerato il fatto che per le squadre torinesi il campionato di serie A ha già emesso i suoi verdetti, si può anche cominciare a stilare un bilancio della stagione di Juventus e Torino. Entrambe hanno raggiunto il proprio obiettivo, il nono scudetto di fila per la Juventus e Torino salvo, ed entrambe però non hanno voglia di festeggiare. Anzi, i tifosi di Juventus e Torino sembrano accomunati dal malumore alla fine di questo strano campionato interrotto a causa del Covid-19.
Il Torino ha cambiato allenatore in corsa e Moreno Longo, subentrato a Mazzarri, ha portato la squadra alla matematica permanenza nella massima serie più per demerito delle altre squadre invischiate nella lotta retrocessione che per meriti dei granata. Puntuali le lamentele dei tifosi che in questi giorni manifestano contro il presidente Urbano Cairo, colpevole di investire troppo sull’editoria e poco sulla squadra. E altrettanto puntuali, come ogni fine stagione, arrivano le voci su un possibile acquirente pronto a rilevare la società granata. “Mai venderei il Torino dopo una stagione come questa, anche se non è detto che io debba restare a vita alla guida di questa società“, ha dichiarato Cairo per chiarire la sua posizione dopo che in città si è sparsa la voce di un’offerta da 100 milioni per rilevare la società da parte di un acquirente ancora anonimo, ma che dovrebbe presentarsi alla stampa e ai tifosi mercoledì. Ma il presidente pensa già alla prossima stagione e il primo nodo è quello dell’allenatore. Nonostante Cairo riconosca i meriti di Longo, difficilmente sarà riconfermato e per la panchina il primo, e per ora unico, nome nella lista è quello di Gianpaolo. Buon allenatore, ma l’impressione è che i tifosi granata dovranno ancora aspettare quel salto di qualità che pretendono da troppi anni.
Molto diverso l’umore dei tifosi juventini, naturalmente, ma, a parte la soddisfazione di aver tolto lo scudetto all’ormai odiato ex Antonio Conte, permangono dubbi sulla stagione. Sarri, che doveva portare il bel gioco che da tanto tempo non si vede allo Juventus Stadium, non è mai stato amato dai tifosi e ha dovuto rinunciare alle sue idee di calcio, che non hanno mai convito i giocatori, per puntare sulle immense individualità della rosa. La vittoria del nono scudetto di fila quindi ha un sapore agrodolce, perché il gioco di Sarri che aveva incantato a Napoli, i tifosi non l’hanno mai visto. E poi ci sono gli infortuni a preoccupare: de Ligt, Danilo, Chiellini (per lui stagione finita) e soprattutto Paulo Dybala, il vero trascinatore della Juve post quarantena. Perché la stagione non è certo finita per la Juventus che ha il suo appuntamento più importante venerdì 7 agosto contro il Lione per recuperare lo 0-1 dell’andata e accedere ai quarti di finale di Champions. La massima competizione europea è un sogno che i tifosi bianconeri accarezzano da troppi anni e vincerla ribalterebbe completamente il giudizio su Sarri. Altrimenti anche la panchina del tecnico toscano, che pur ha ancora due anni di contratto, diventerebbe traballante. Così Juventus e Torino si troverebbero accomunate anche da un nuovo allenatore, che vuol dire nuove idee e nuovo progetto. Ripartire, insomma, da zero o quasi.

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