Pubblicato il 11 Novembre, 2020
Il giudice Sandulli ha respinto il ricorso del Napoli contro il 3-0 inflitto a tavolino contro la Juve ed il punto di penalizzazione. Senza voler entrare nel merito della sentenza, che era piuttosto scontata, a sorprendere sono soprattutto le parole del giudice, quasi offensive e lesive nei confronti del club.
Riassumendo la sentenza su Juventus-Napoli, secondo Sandulli il club partenopeo avrebbe letteralmente boicottato la partita, facendo di tutto per non partire e addirittura accordandosi con l’ASL per raggiungere l’obiettivo prefissato: non partire per Torino.
Sui social è esplosa la polemica, infatti tifosi ed esperti di diritto si sono detti letteralmente basiti da un linguaggio così poco professionale e poco giuridico da parte di Sandulli, che sembra voler dare più una lezione di etica che emanare una sentenza oggettiva e basata sui fatti.
Il presidente della Corte di Appello Federale accusa, senza mezzi termini, i dirigenti napoletani di aver fatto di tutto per non giocare la partita, contestando il “dolo di preordinazione”, cioè di aver preparato un alibi. Pur non essendoci prove concrete su tale comportamento, non si capisce per quale motivo il club non avrebbe voluto giocare la partita.
Uno schiaffo in piena faccia per De Laurentiis, che comunque proseguirà la sua battaglia fino al terzo grado di giudizio e farà ricorso al CONI ed, eventualmente, anche al TAR spostando la partita dalla giustizia sportiva a quella amministrativa.
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