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Addio a Kaif, il bimbo abbandonato a Firenze e preso in affido da una consigliera

Pubblicato il 4 Maggio, 2022

“Fu amore a prima vista. Non era mai uscito dall’ospedale per i primi due anni, non ha potuto mangiare né bere, nutrendosi tramite un sondino. Si è appoggiato sul mio seno e io sono diventata sua madre. Per me è stato un dono, un autentico miracolo”.

Chiara Fossombroni, 47enne consigliera del Quartiere 2 del capoluogo toscano, ricorda fra le lacrime il piccolo Kaif.

Era stato abbandonato dai suoi genitori naturali all’ospedale di Firenze. Aveva una sindrome rara, di cui si contano 170 casi in tutto il mondo. Una malattia che non gli avrebbe lasciato scampo. Ma come ogni bimbo di appena un anno e mezzo aveva un disperato bisogno di amore. Il medico che lo aveva in cura aveva detto che aveva tanto bisogno di affetto e che si sarebbe attaccato anche un manico di scopa. Quel manico di scopa è diventata la consigliera, che ha incontrato per la prima volta il bambino quando lui aveva un anno e mezzo e si trovava su un letto di ospedale.

Kaif
Chiara Fossombroni col piccolo Kaif

Il bambino si è spento domenica mattina e ora è esposto alle cappelle del commiato di Careggi, a Firenze, stretto nella sua salopette gialla, dove in tanti vanno a salutarlo. 

Chiara era riuscita ad ottenere un affido e si è occupata del piccolo. Gli ha regalato amore, lo ha portato a vedere l’erba, il mare, la montagna. Questo finchè è stato possibile. Il prossimo giugno avrebbe dovuto compiere quattro anni, ma la malattia ha preso il sopravvento e Kaif è morto. 

Era stato abbandonato dai suoi genitori naturali, una coppia pakistana che vive in Toscana. Lo aveva lasciato su un letto d’ospedale per una situazione troppo difficile da affrontare. Del piccolo, nell’immediato, si sono fatti carico alcune associazioni (la Rete delle Mamme Matte e Ma’ma Gefyra), con le volontarie che andavano a fargli visita in corsia. Finché non è arrivata Chiara. 

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