Pubblicato il 11 Marzo, 2023
E durante la festa, Meloni e Salvini si sono esibiti al microfono del karaoke per intonare La canzone di Marinella, uno dei brani più noti di Fabrizio De Andrè.
Un video del duetto è stato pubblicato su Instagram da Nicola Porro: “A proposito di crisi di governo”, ha aggiunto nel suo post il giornalista di Mediaset.
Su Twitter la capogruppo del Pd alla Camera, Debora Serracchiani, per commentare la scena, ha citato i versi finali di una poesia di Eugenio Montale, Non chiederci la parola che squadri da ogni lato: “Codesto solo oggi possiamo dirti, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”.
“Ieri è stata una giornata molto dolorosa per tutti noi, abbiamo sepolto alcune bare, anche una bambina. Devo dire che sono rimasto molto colpito dalle immagini che ho visto sia della conferenza stampa del governo, sia del karaoke di Salvini e Meloni, che non hanno voluto incontrare i familiari né portare omaggio alle bare, ma hanno trovato il tempo per festeggiare i 50 anni del ministro Salvini”, ha detto Matteo Lepore, sindaco di Bologna, la città dove ieri si è celebrato il funerale per alcune delle vittime del naufragio di Cutro.
De Andrè nel 1964 scrisse la canzone ispirato da un fatto di cronaca avvenuto undici anni prima, l’uccisione di una prostituta uccisa e abbandonata in un fiume. Anni dopo è stato ricostruito che quella donna si chiamava Maria Boccuzzi, emigrata dal paesino calabrese di Radicena a Milano. Qui, dopo aver lavorato come operaia, cercò invano gloria nel mondo dello spettacolo, finendo su una strada tribolata e morendo a 33 anni, ritrovata cadavere il 28 gennaio 1953 nel fiume Olona, alla periferia della città.
“I due cristiani Meloni e Salvini non vanno a Cutro a pregare davanti alle bare, ma a Cutro senza volerle vedere – ha scritto su Twitter la giornalista Selvaggia Lucarelli -. E poi la sera un po’ di karaoke al compleanno di Salvini, cantando la canzone di Marinella, ispirata alla storia di una emigrata calabrese trovata morta in un fiume”. “Cantano la ‘pietas’, col poeta degli Ultimi. Nel giorno sbagliato. Nel posto sbagliato”, il pensiero su Twitter del direttore della Stampa, Massimo Giannini.