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USA, Kenneth Smith giustiziato con la “maschera della morte”: come è morto il condannato

Pubblicato il 26 Gennaio 2024

In Alabama, negli USA, è stato giustiziato Kenneth Smith alle 20:25 locali, il primo uomo ad essere stato condannato a morte soffocato dall’azoto. L’esecuzione è stata rimandata di alcune ore in attesa dell’ultimo appello alla Corte suprema americana per bloccare la condanna a morte, ma è stato respinto.

Il metodo sperimentale è stato aspramente criticato dall’Onu, ritenendola una pratica “umiliante e dolorosa” e che alla fine ha ucciso Kenneth Smith, condannato per omicidio e che già era miracolosamente sopravvissuto ad un’esecuzione tramite iniezione letale dopo essere stato rinchiuso nel 1996 nel braccio della morte.

Cos’è l’ipossia da azoto?

Con la pratica dell’ipossia da azoto il condannato viene privato dell’ossigeno e costretto a inalare solo azoto, un gas incolore, inodore, ininfiammabile, chimicamente stabile e non tossico che però diventa asfissiante se presente in quantità eccessiva nell’aria.

Come previsto dal protocollo dell’esecuzione, indicato in un documento depositato in tribunale dalle autorità dello stato e citato da AbcNews, il condannato viene prima legato alla barella e poi gli viene applicato sul viso un “respiratore ad aria compressa, un tipo di maschera tipicamente utilizzata in ambienti industriali per fornire ossigeno salvavita”.

Il sistema di ipossia da azoto viene attivato da un’altra stanza e l’azoto gassoso viene somministrato per almeno 15 minuti o “5 minuti dopo la comparsa del tracciato piatto sull’Ecg”.

Le ultime parole di Smith

A Smith prima dell’esecuzione gli è stato chiesto se desiderava pronunciare le sue ultime parole, mentre i familiari si trovavano nella camera affianco a quella in cui era posizionato il lettino dell’esecuzione. Prima di indossare la “maschera della morte” il condannato ha detto: “Stasera l’Alabama fa compiere all’umanità un passo indietro. Me ne vado con amore, pace e luce, vi amo. Grazie per avermi sostenuto, vi amo tutti”.

Secondo quanto riportato dalla CNN, Smith è apparso cosciente per “diversi minuti dall’inizio dell’esecuzione”. Due minuti dopo l’inalazione dell’azoto “tremava e si contorceva su una barella”, poi ha respirato profondamente per alcuni minuti prima che i movimenti iniziassero a rallentare “fino a quando il respiro è diventato non più percepibile”.

John Hamm, responsabile del Dipartimento carcerario dell’Alabama, ha detto che il detenuto ha eseguito “alcuni movimenti involontari” e il respiro si è fatto “affannoso”. “Era tutto previsto – ha dichiarato Hamm – secondo gli effetti collaterali che abbiamo visto e studiato sull’ipossia da azoto. Quindi nulla fuori dall’ordinario rispetto a ciò che ci aspettavamo”.

La protesta dell’Onu

L’esecuzione di Smith con l’azoto ha suscitato grande scalpore in tutto il mondo e l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani aveva parlato di una pratica che equivale ad una tortura o ad altri trattamenti crudeli, inumani o degradanti, chiedendo invano la sospensione dell’esecuzione.

Il condannato, come previsto dal protocollo, ha perso la coscienza in pochi secondi ed è morto dopo pochi minuti, ma secondo i medici l’azoto può provocare incidenti catastrofici, dalle convulsioni violente fino alla sopravvivenza in stato vegetativo. Al momento l’Alabama e altri due stati americano hanno approvato l’ipossia da azoto, metodo alternativo alle iniezioni dal momento che i farmaci usati per le iniezioni letali sono più difficili da trovare.