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La beffa per un disabile di Sant’Antimo: gli assegnano una casa confiscata alla camorra, ma è priva di ascensore

Disperato l’appello della madre: “Ho un tumore, non ho più la forza di combattere”.

Pubblicato il 26 Aprile, 2024

Una vicenda drammatica che assume contorni quasi grotteschi e che riguarda due cittadini di Sant’Antimo: lei con un tumore al polmone ed il figlio disabile. A loro è stato assegnato un alloggio a Sant’Antimo, confiscato alla camorra. Paradossalmente però non possono prenderne possesso per un semplice motivo: la casa, al primo piano, è priva di un’ascensore. Una barriera architettonica insormontabile per un disabile.

Ecco l’appello disperato della donna, che si è rivolta al consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli: “Sono una mamma di un ragazzo diversamente abile al 100% non deambulante. Lo scorso 15 settembre dopo tante battaglie ci hanno consegnato un alloggio dei beni confiscati alla camorra a Sant’Antimo ma ancora oggi non possiamo prendere possesso.

Il motivo? Si trova al primo piano senza ascensore. L’architetto che avuto l’incarico di consegnare gli alloggi mi disse che mi risolveva il problema ma ogni volta che lo contatto rimanda e trova scuse. Io ho anche un tumore al polmone, non ho più la forza di combattere, mi manca il fiato”.

Il commento di Borrelli a La Radiazza di Gianni Simioli: “Abbiamo inviato una nota all’amministrazione di Sant’Antimo per chiedere delucidazioni e fare in modo che si trovi, velocemente, una soluzione affinché la signora Carmela e suo figlio Vincenzo possano prendere possesso dell’alloggio ed accedervi senza difficoltà.

Possibile mai che chi ha assegnato l’alloggio non ha verificato questa situazione? Basta con questa vergogna delle barriere architettoniche”.

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