La comunità scolastica del Liceo delle scienze umane e musicale “Santa Rosa da Viterbo ha diffuso un testo: “Con il presente documento, il collegio docenti e il consiglio d’istituto, in condivisione con la Rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) e il Terminale associativo sindacale (Tas) di istituto, intendono esprimere le riserve che un’ampia maggioranza delle componenti scolastiche ha mosso ai contenuti delle disposizioni degli organi competenti riguardanti la ripresa delle attività scolastiche in presenza e dalle quali è scaturito, all’interno del quadro istituzionale, un commissariamento “de facto” della scuola, in pieno e aperto contrasto con il principio dell’autonomia scolastica. A tal proposito, sottolineando con forza il senso di responsabilità che ha ispirato e mosso l’azione didattica a distanza, unitamente alla professionalità, alla versatilità e all’abnegazione con cui è stata attuata la didattica a distanza (DaD) fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria, nella consapevolezza che essa abbia rappresentato occasione di crescita professionale e unica possibilità per testimoniare vicinanza formativa e morale agli studenti, così come emerso dai dati forniti dal monitoraggio intermedio effettuato dalla funzione strumentale supporto studenti della scuola (anno scolastico 2020/2021), nella coscienza che tale strumento non rappresenti allo stato dell’arte che un’alternativa didattica e un surrogato dell’esperienza scolastica, il liceo “S. Rosa da Viterbo” leva una viva protesta deontologica, e considera non praticabili le ipotesi di prolungamento delle attività didattiche così come proposte dagli organi istituzionali. La comunità del “S. Rosa” sente di avanzare dubbi sulla validità delle soluzioni proposte.
In particolar modo:
A quanto sopra espresso, la comunità scolastica unisce un vivo richiamo alle istituzioni, affinché ascoltino in sede dibattimentale e deliberativa il mondo della scuola nel suo complesso, a mezzo delle rappresentanze costituzionalmente riconosciute, evitando così di far piovere sul corpo docente, sulle famiglie e sugli studenti decisioni che obbediscono a logiche burocratiche, strumentali e politiche, che nulla hanno a che vedere con la realtà effettiva del fare scuola. Né appare più accettabile un modus operandi che, di fatto, trasforma la scuola in un organismo impersonale e mercenario, chiamato a compensare le falle e le mancanze del sistema Paese. Tutto ciò considerato, il liceo ‘Santa Rosa’ chiede che siano modificate le soluzioni proposte dalle disposizioni legislative e che sia restituita alle scuole la propria autonomia nel predisporre un’organizzazione che garantisca il più possibile la presenza degli allievi, il diritto di tutti alla salute, all’istruzione, alla sicurezza, in base a soluzioni condivise dalle diverse componenti scolastiche. L’intera comunità scolastica si riserva di studiare forme di protesta pacifiche che operino nei limiti degli obblighi di servizio contrattualmente stabiliti, ma che non rinuncino al dovere morale, di denunciare una situazione insostenibile, contribuendo a rafforzare quella fiducia nelle istituzioni e nella sostanza stessa della democrazia, cui la scuola nel suo complesso è chiamata“.
Dopo quelle registrate nei giorni e nelle settimane scorse, ancora una tragedia nel Salento causata…
Il guidatore, per cause ancora da accertare, ha perso il controllo del mezzo che ha…
Ad avere riportato la peggio dal confronto con un gruppo di clienti provenienti da fuori…
Mia, questo il nome della piccolina, ha deciso di venire al mondo mentre l'ambulanza di…
Cosa dobbiamo festeggiare oggi? I morti sul lavoro? Lo sfruttamento dei lavoratori? Il precariato? Oppure…
"Lotta contro precarietà, per la sicurezza e per salario minimo"