Il problema riportato alla luce in questi giorni (Legambiente e non solo lo avevano denunciato nel passato) riguarda la presenza dell’amianto nei reparti delle acciaierie ancora in funzione ogni tanto e in quelli dismessi, che cadono a pezzi.
I pochi lavoratori che, seppure per pochi giorni al mese, prestano la loro opera ai treni di laminazione potrebbero rischiare di subire gravi conseguenze; lo stesso vale per i cittadini che abitano vicino a quegli impianti che si stanno sgretolando sotto l’azione del tempo e dell’abbandono: v. cokeria.
Tutti sapevano, ma nessuno ha fatto niente: adesso invece bisogna fare, per questo chiediamo: a) si parta dall’ammettere finalmente che, visto il comportamento dei privati, solo l’intervento dello Stato potrà risolvere il problema delle bonifiche e degli smantellamenti; per questo, a maggior ragione, è indispensabile che lo Stato acquisisca almeno al 51% la proprietà dello stabilimento e diriga gli investimenti, per tornare a colare acciaio pulito di alta qualità e per bonificare aree e impianti; b) il piano industriale per far ripartire la fabbrica non può prescindere dal mettere subito in sicurezza quegli impianti in cui si rilevano sostanze dannose, a partire dall’amianto.
Prima si bonificano i posti di lavoro, quindi riparte la produzione: la salute prima del profitto. A questo scopo, il piano industriale dovrà contenere interventi precisi, con relativi finanziamenti e cronoprogramma vincolanti, per eliminare rischi e pericoli; c) rispetto alla dispersione dell’amianto, il Sindaco si avvalga finalmente delle proprie competenze quale prima autorità sanitaria del territorio e dei propri poteri per imporre, da subito, la sicurezza in fabbrica e in città, anche mediante ordinanze sindacali urgenti per obbligare JSW ad intervenire immediatamente e, in caso di rifiuto, a subire le gravi conseguenze previste dalla legge; d) i sindacati ne facciano una battaglia prioritaria per imporre gli interventi di messa in sicurezza alle istituzioni e alla proprietà aziendale: o salute e lavoro marciano a braccetto, o saremo sconfitti su entrambi i fronti; e) con la stessa determinazione e con le necessarie mobilitazioni, i sindacati si impegnino a livello nazionale per far riaprire i termini della legge relativa alle agevolazioni pensionistiche per tutti gli esposti all’amianto. Adesso non è più possibile a Piombino continuare a imitare le tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo.
Coordinamento Art.1-Camping CIG
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