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La toponomastica, un aspetto da non trascurare nella città di Catania

Pubblicato il 3 Marzo, 2022

Accade spesso che, camminando in città qualcuno chieda indicazioni per raggiungere un luogo o
per sapere in che via si trovi. Ed è incomprensibile perché le strade non siano adeguatamente
segnalate con targhe che ne indichino il nome.
A chi compete curare questo aspetto della città?
Ogni volta che noto la mancanza di segnalazioni adeguate, mi chiedo perché, e provo un senso di
rabbia e di umiliazione: quasi sempre un luogo lo si riconosce solo a partire dalle insegne di bar,
fiorai, chioschi o altri negozi che ne riproducono il nome.
La bellezza della città non passa anche attraverso targhe pulite, ordinate, ben segnalate, che, oltre
ad avere la funzione di far orientare immediatamente, arricchiscono e valorizzano le strade, i
percorsi, i vari servizi ai cittadini?
Leggere i nomi delle strade, delle piazze, dei parchi dà dignità ai luoghi e alle persone che vi
abitano, contribuisce a dare riferimenti in modo chiaro, alimenta il senso di appartenenza alla
propria città, certamente accresce il rispetto per essa.
Possibile che non si riesca a prendersi cura di questo dettaglio? Un aspetto secondario forse
nell’era delle mappe satellitari, certamente più chiare e complete, ma un dettaglio che può
contribuire a far vivere meglio nell’ambiente, che fa avvertire la fisicità dei luoghi e fa sentire a
proprio agio nella collettività.
Perché non credere che la bellezza e la vivibilità di una città si accrescano anche in questo modo?

Di seguito alcuni esempi di come importanti luoghi di Catania siano inadeguatamente segnalati.

Incrocio tra via Vincenzo Giuffrida (uscita “Catania centro” dall’autostrada Messina Catania) e via Raffaello Sanzio: nessuna targa indica le due importanti arterie
Sempre Via Vincenzo Giuffrida.
Piazza Falcone: non presenta nessuna targa all’ingresso del bellissimo parco.

Anna Mastropasqua

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