L’Amministratore Delegato della Società Parchi Val di Cornia, Mauro Tognoli, in merito alla decisione di non aprire al pubblico Parchi e Musei in questi giorni

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In merito alle dichiarazioni riportate sulla stampa, nel ringraziare dei suggerimenti ricevuti, esprimiamo i migliori auguri a tutte le organizzazioni e associazioni culturali che in questo momento come noi stanno facendo ogni sforzo in un contesto difficile che certo il recente DPCM non cambia nella sostanza e qui di seguito forniamo alcune precisazioni relativamente alla decisione, definitiva per i giorni dal lunedì 19 al venerdì 22 gennaio, di non aprire i musei e i parchi gestiti dalla Società Parchi.

La possibilità di aprire i musei e gli altri luoghi della Cultura nei giorni infrasettimanali è diventata concreta con il DPCM dello scorso 15 gennaio e non ha trovato impreparata la Società Parchi.

Come di consueto, nei giorni infrasettimanali dei mesi di gennaio e febbraio, sono previste nei parchi e nei musei attività di manutenzione e di presidio alle strutture, che affiancano le attività tecnico-scientifiche e quelle di programmazione della stagione primaverile e estiva. Tali attività in questo particolare momento sono svolte a rotazione e con flessibilità dal personale Parchi che, per motivi di contenimento del Bilancio, si trova in regime di Cassa Integrazione.

Alla decisione temporanea di non aprire al pubblico hanno concorso diverse valutazioni, la maggior parte riconducibili alla sostenibilità economica per l’incidenza significativa dei costi per le sanificazioni delle strutture (per es. il museo archeologico si sviluppa su tre piani con oltre 2.000 metri quadri di esposizione con relative vetrine e bagni al piano); e la necessità di contenere i costi del personale e di sostenere tali costi in funzione di una migliore predisposizione del servizio al momento in cui un’apertura non sarà più limitata (poco utilmente) ai giorni infrasettimanali di zona gialla, con il rischio che dopo una settimana sia necessario chiudere nuovamente tutto per un eventuale passaggio a zona arancione.

Un’azienda pubblica come la Parchi, sostenuta con i soldi dei cittadini, ha il dovere di soppesare bene in quali azioni e con quali obiettivi le sue risorse debbano essere impiegate. E pur nel riconoscere che un’apertura possa essere un gesto simbolico, un segnale importante, la Società ha preferito la concretezza di impiegare al meglio il sostegno economico delle Amministrazioni in momenti più opportuni anche per l’utenza più vasta. 

Ricordiamo – inoltre – che la Toscana è rimasta in zona gialla con un indice del contagio dello 0,97%, dunque per una percentuale pari allo 0,03% davvero risibile, rispetto a quell’1% che decreta il passaggio nella zona di rischio più alta che non prevede l’apertura di musei e luoghi della Cultura. 

La Società ha preferito rinunciare al momento alla apertura reale – che da un’attenta analisi delle provenienze dei visitatori, resa possibile da un sistema di bigliettazione che registra anche questo tipo di informazioni, avrebbe significato non avere pubblico o comunque averne in percentuale molto bassa  – a favore di attività online, come i Musei Narranti (condivisa con altre 150 realtà nazionali) o l’offerta di didattica in fase di lancio per le scuole in DAD come dalle stesse sollecitato.

Un altro aspetto di rilievo è che la Parchi come società pubblica ha necessità di condividere con i Comuni Soci ogni decisione che incida sul Bilancio Previsionale 2021 già approvato dal CdA ma in attesa di ratifica da parte della Conferenza dei Sindaci e questo aspetto richiede dei tempi che sono molto diversi da quelli di realtà private, così come sono diverse le tempistiche inerenti le modalità di lavoro dettate dalla disciplina a cui è soggetta una società pubblica.

Ci dispiace constatare che realtà private che operano in piccoli spazi e contesti espositivi e su una scala completamente diversa dalla Parchi (che è un vero e proprio sistema culturale e turistico motore del territorio) abbiano espresso sui giornali e sui social networks giudizi comparativi fuori luogo, alimentando un insulso paragone fra pubblico e privato, come se il privato fosse da contrapporre al pubblico. 

Purtroppo non è tempo per gesti simbolici a sfondo dimostrativo ma possibilmente per una attenta e seria concretezza. In questo senso la Parchi ed il suo personale stanno facendo del loro meglio (come previsto dal Piano 2021 in attesa di approvazione da parte dei Comuni Soci) per riprendere al più presto la sua attività in piena ottemperanza di quanto disposto dal DPCM in vigore, assicurando le condizioni per una fruizione in sicurezza e rispettosa delle regole.

L’Amministratore Delegato

Mauro Tognoli

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Barbara Noferi

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